Teramo, il Partito Comunista critica l’eredità dell’ultima Giunta Brucchi

Una città sfinita, logorata da diatribe di potere e paralizzata nella propria azione politico-amministrativa.

I coordinatori provinciali e comunali del Partito Comunista, Mario Ferzetti e Mirko De Berardinis, criticano l’operato della sfiduciata Giunta Brucchi che, tuttavia, come ultima delibera, ha ritenuto di dover concedere, su sollecitazione dello stesso Partito comunista teramano, uno stanziamento di 40 mila euro per la sistemazione delle strade che portano all’università.

Una città, dunque, che, dopo l’esperienza del commissariamento vissuto già nel 2008, stavolta grazie alla volontà del gruppo “Futuro In”, torna ad interrompere un’esperienza amministrativa, affidandosi nelle mani di commissario “super partes” e decretando “l’implosione finale del fallimentare ‘Modello Teramo’ del centro-destra”.

“Bisogna dare atto però”, si legge nella nota del Partito Comunista teramano, “che mentre Chiodi per candidarsi a Governatore della Regione Abruzzo, portò di fatto al Commissariamento della Città per quasi un anno, Brucchi ha mostrato più rispetto per il suo incarico e per i Teramani stessi che lo hanno voluto primo cittadino, rinunciando alla corsa per Montecitorio per continuare il suo mandato da sindaco”.

Per i Comunisti, dunque, si conclude un ciclo amministrativo di centrodestra che ha mostrato per anni il peggio di sé “per vorace carrierismo e poltronismo”, lasciando irrisolte diverse questioni di rilievo ed urgenti come quelle della Cooperativa Sociale Tercoop, la gestione della piscina comunale, il recupero del Teatro Romano, la situazione delle case di Via Longo e quella degli immobili pubblici colpiti dal sisma.

“Ma una valida alternativa”,continua la nota, “non può essere certo rappresentata dall’opposizione di centrosinistra, che adesso vorrebbe cantare vittoria e diversità. Un’opposizione che ha mostrato spesso evidenti limiti ed incapacità nell’azione di critica, controllo e proposta e che non ha segnato una discontinuità nei comportamenti e nelle prassi. Anch’essa infatti, con i suoi esponenti di spicco ha rincorso le poltrone negli Enti, con nomine nei Consigli d’Amministrazione ed incarichi pubblici ben remunerati, pagati dalla collettività. Se Teramo piange, con il Commissariamento voluto dal centro-destra, Silvi e Nereto subiscono la stessa sorte grazie al centro-sinistra”.

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