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Cellino Attanasio, chiude l’ITV: a casa 92 operai

“L’azienda “ITV” di Cellino Attanasio ha annunciato, dopo mesi di difficoltà, la chiusura definitiva dell’impianto con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per tutti i 92 operai”. Ad annunciarlo è il Partito Comunista di Teramo, con una nota del coordinatore provinciale, Mario Ferzetti e di quello comunale, Mirko De Berardinis.

“La storica industria tessile del Vomano, sorta nel 1992 con un organico che ha toccato in passato anche i 200 dipendenti, si avvia dunque alla cessazione dell’attività, dopo la rinuncia del concordato liquidatorio per gli addetti in esubero, avviato nel 2014. Esprimiamo sostegno e vicinanza ai 92 lavoratori della “ITV” di Cellino Attanasio, appoggiando sin d’ora qualsiasi ulteriore iniziativa di lotta che gli operai vorranno intraprendere. La Provincia di Teramo, come possiamo constatare, è diventata terra di esuberi e licenziamenti. I 92 operai della “ITV” di Cellino si aggiungono infatti al drammatico conteggio degli operai licenziati nelle ultime settimane: dai 55 lavoratori dell’azienda “Hatria” di S.Atto, ai 79 della “Dg Capital Service” di Castelnuovo Vomano, senza dimenticare lo stato di agitazione della “Liscianigiochi” di Teramo, della “Rolli” di Roseto e della “Carbotech” di Martinsicuro. Sarà dunque un Natale amaro, quello alle porte, per i tanti lavoratori licenziati con le loro famiglie in difficoltà che rischiano di finire sul lastrico. E tutto questo avviene mentre ogni giorno l’attuale Governo PD, con i suoi politicanti di professione, parla di ripresa, crescita, aumento dei posti di lavoro e decremento della disoccupazione: in Provincia di Teramo come nel resto d’Abruzzo e in tutto il Paese avviene l’esatto contrario. Il PD e i partiti di centro-sinistra, grazie alle loro leggi e contro-riforme hanno determinato questo stato di cose, colpendo l’intera classe lavoratrice, a favore della classe padronale”.

Non solo licenziamenti: il Partito Comunista torna anche al dramma che ha colpito nei giorni scorsi Civitella per la morte del giovane Stefano Chiodi sul luogo di lavoro.

“In attesa che si faccia piena luce su quanto accaduto – dicono – esprimiamo profondo cordoglio e piena solidarietà ai famigliari del giovane operaio deceduto. Denunciamo altresì, che quella delle “morti sul lavoro” continua ad essere una delle piaghe del nostro Paese. Infatti, i dati diffusi dall’INAIL, relativi ai primi dieci mesi del 2017, confermano un aumento delle denunce presentate per infortuni su lavoro (+0,79%) delle quali con esito mortale (+1,6%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da gennaio ad ottobre, sono stati ben 864 i morti sul lavoro in Italia. Un Paese, il nostro, dove ogni giorno, in media, muoiono sul lavoro 3 persone. Un numero drammatico che testimonia il fallimento del sistema capitalistico e delle politiche portate avanti dai vari governi borghesi di centro-destra e centro-sinistra, che hanno condotto alla sfacelo politico, civile, sociale ed economico dell’Italia”.