Conservare l’ospedale di Sant’Omero come struttura per acuti senza impoverimenti sul piano umano e tecnologico. Dare mandato al sindaco, Andrea Luzii, di far adottare un analogo atto di indirizzo anche agli altri colleghi della vallata nell’ambito della Città Territorio.
Sono i due punti fondamentali del documento sulla sanità, discusso e approvato venerdì scorso in occasione della seduta del consiglio comunale. Documento a difesa dell’ospedale che è stato approvato in maniera unanime.
“L’Ospedale Val Vibrata, ultimato nel 1985″, spiega il sindaco Luzii, ” è quello più conforme alla normativa in materia di edilizia sanitaria, per la sua posizione strategica, a nord della provincia di Teramo e dell’Abruzzo, è in grado di contrastare la mobilità passiva verso la regione Marche ed è quello che, negli ultimi anni, ha registrato una maggiore attività di ricovero per acuti in rapporto agli investimenti in termini di personale e di tecnologia.
Il nuovo ospedale, su cui si ragiona da tempo, in un primo momento da realizzarsi fra Teramo e Giulianova (unificando i due ospedali), poi, per contrasti sulla sede fra i due comuni, nel limbo di una politica che non riesce a decidere, non deve mortificare le realtà presenti, in modo speciale Sant’Omero.
“L’eventuale realizzazione di un nuovo presidio”, prosegue Luzii, ” da collocarsi ad est di Teramo, deve avere come obiettivo non solo la creazione di un ospedale strutturalmente e tecnologicamente avanzato, ma portare ad un salto di qualità clinica che non potrà essere disgiunto da una oculata scelta delle professionalità per concretizzare la possibilità di essere classificato Ospedale di secondo livello”.
I numeri. Attualmente la Asl di Teramo (315.000 abitanti) gestisce 4 ospedali per acuti, Teramo (428 posti letto) ospedale di primo livello, Atri (122 posti letto), Giulianova (127 posti letto) e Sant’Omero (116 posti letto) ospedali di base. Il totale di 793 posti letto per malati acuti penalizza la provincia di Teramo che dovrebbe avere oltre 900 posti letto in base al decreto 70/2015 del Ministero della Salute.
Il documento approvato dal consiglio comunale di Sant’Omero è molto chiaro nel suo messaggio di difesa dell’ospedale di vallata. Messaggio che sarà ora discusso anche in seno all’Unione dei Comuni per evidenziare, se ve ne era bisogno, di una compattezza dell’intero ambito su questo concetto.
Liste di attesa e mobilità passiva. “Le strategie messe in atto negli ultimi anni non si sono rivelate efficaci”, spiega ancora Andrea Luzii. I tempi lunghi di attesa per gli esami costringono i cittadini a ricorrere a prestazioni a pagamento con grave danno economico.
La mobilità passiva, oltre ogni limite accettabile, dovrebbe generare una riflessione più ampia e condivisa rispetto a quanto fatto fino ad ora.
La continua fuga di dirigenti medici che hanno avuto ruoli decisionali, quali direttori di strutture complesse o di dipartimenti, nelle limitrofe cliniche private, appena in pensione, meriterebbe ben altre riflessioni da parte dell’attuale dirigenza.
Nel merito dell’ospedale Val Vibrata non si può non raccogliere le doglianze che arrivano dagli operatori: carenza di personale in alcuni settori chiave come quella dei reparti chirurgici, in anestesia e rianimazione, radiologia, pediatria, medicina.
Non si ha traccia del parto in acqua e in analgesia, nonostante le ripetute promesse fatte al riguardo.
L’impressione è quella di una distribuzione di personale in ambito Asl che non tiene conto dei risultati, ma che, addirittura, penalizza i più virtuosi.
Si può chiudere una struttura ospedaliera o ridimensionarla irrimediabilmente per un piano di riordino, e credo non sia questo il nostro caso, ma anche per una conduzione gestionale penalizzante.
L’impegno mio è quello di impedire che tali circostanze possano concretizzarsi per il rispetto del mandato ricevuto dagli elettori, in difesa del fondamentale diritto alla salute dei cittadini.”