Roseto, Sel vs Avanguardia Studentesca: si infiamma il dibattito

collevecchio_commentoRoseto. “Una vicenda creata ad arte e strumentalizzata, più che altro un modo per inficiare gli ultimi casi politici che hanno visto protagonista la coordinatrice”. Così il circolo rosetano di Sinistra Ecologia e Libertà replica alle accuse lanciate ieri da Avanguardia Studentesca che, in una nota, aveva puntato il dito contro la coordinatrice Dalia Collevecchio, rea di aver dato dei “vermi ridicolissimi” ai giovani studenti che protestavano contro i tagli alla scuola. Un’accusa che, in realtà, è stata fatta alla Collevecchio-insegnante, più che alla Collevecchio-politica.

Comunque sia, il circolo Sel, pur esprimendo il suo rammarico, rispedisce tutto al mittente e la butta giù completamente sul piano politico.

“Un commento lasciato su Facebook da una precaria, una citazione usata per criminalizzare la persona e l’intera categoria di lavoratori di cui è parte, a noi sembra infantile e miope come strategia di attacco politico. Se è la parola ‘vermi’ che infastidisce i nostri avversari politici, li invitiamo ad un giochino: 5 sono le lettere che la compongono, 5 i problemi sul tappeto di Roseto. I lavoratori Asu, il problema occupazionale a Roseto, le carenze idriche con annessa gestione fallimentare del Ruzzo, il caro-affitti non erogato, il discorso sulla Fonte dell’Accolle. Sarebbero molti di più, ma ci fermiamo e vorremmo chiedere ai ragazzi come intendono trascorrere il loro tempo in futuro: risolvendo i problemi suddetti o continuando a spiare bacheche Facebook per mostrarle ai loro referenti politici. Addurre il discorso fazioso e di berlusconiana memoria degli insegnanti politicizzati è quantomeno strumentale, perché suona come il solito attacco lamentoso che già ci è toccato di ‘comunisti, comunisti, comunisti’. Affermare che la Collevecchio ha dato dei vermi agli studenti è improvvido sotto molti punti di vista, poiché il suo commento è stato non solo decontestualizzato ma usato in riferimento ad un’intera categoria, per sminuire la professionalità dell’insegnante che, ad oggi, non ha ricevuto mai lamentale, anzi ha svolto il suo lavoro sempre in maniera encomiabile. I titoli dei giornali hanno fatto il resto. Invitiamo i ragazzi di Avanguardia Studentesca a scoprire, finalmente, che Valentina Aprea, ideatrice del disegno di legge contro cui protestano, era assessore del Pdl alla Regione Lombardia. Ergo facessero chiarezza. Prima di protestare in piazza o minacciare altri compagni affinché non si presentino più ai loro banchetti, dovrebbero telefonare ai loro dirigenti e chiedere delucidazioni. Noi di Sel Roseto non abbiamo intenzione di fermarci, poiché è grazie alla Resistenza se oggi questi ragazzi possono festeggiare anche la caduta del Muro di Berlino e ricordiamo loro anche Pertini che, davanti ai fischi di una piazza teramana, disse ‘Ho combattuto la Resistenza anche per meritarmi questi fischi in piazza!’. Non solo non temiamo nulla, ma aggiungiamo che fortunatamente non ci sono toccati consiglieri che vengono chiamati a testimoniare per questioni legate alla prostituzione né inquisiti per case mai costruite. Forse questo fa bene agli studenti? Abbiamo i nostri dubbi! Sarebbe d’uopo che questi ragazzi si riappropriassero della libertà e capissero che prestare il fianco a tali strumentalizzazioni, significa soltanto offrire un appiglio a politici navigati che hanno confuso, più volte, la loro parte politica. Perché è proprio così che si foraggia l’anti politica e la ‘tecnocrazia’ contro cui si scagliano tanto. Poiché non è l’essere di destra o sinistra la discriminante fondamentale per essere dei buoni o cattivi politici, ma è la libertà di giudizio. E questa dovrebbe appartenere a tutti e portare tutti a scagliarsi contro le ingiustizie, a prescindere da chi le compie. La democrazia è una cosa complessa, non si esaurisce nello spionaggio di rete, né può limitarsi solo ai propri sodali. Implica anche un certo discernimento tra quella che è una citazione privata su un network e ben altre questioni. Si pensasse ad amministrare ed avere cura delle fasce più deboli, delle strade, dei disoccupati piuttosto e solo dopo, ci si venga a dare dei faziosi, maleducati e quant’altro. Infine, si ascoltino anche i 99 Posse, magari sarà più facile riconoscere citazioni e simili, a meno che non si sia in malafede e si voglia, a tutti i costi, infangare una docente precaria nel pieno esercizio del suo diritto di critica, solo per farle pagare il coraggio di denunciare soprusi. Se i ragazzi sono riusciti a intimare altri, attraverso messaggi, a non presentarsi più, potevano benissimo chiarire con la Collevecchio, davvero abituata alla dialettica politica. Invece no! Ci piace poi ribadire che ognuno di noi ha il diritto di alzare la testa, come cittadino e come insegnante, davanti a recrudescenze fasciste poiché il nostro ordinamento è antifascista e, piaccia o non piaccia, noi il 25 Aprile lo festeggiamo sempre, ancora e con gioia”.

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