“Evidentemente qualcuno ha parlato a mio nome”, ha commentato il consigliere comunale e provinciale del Pd Verna, facendo chiarezza sulla sua posizione “ma io non sono stato nemmeno interpellato e non mi reputo affatto un burattino. Sono il primo a voler mandare Brucchi a casa ma, visto che è stato convocato un Consiglio comunale, ascoltiamolo e poi, se non dovesse esserci la fine di questa esperienza amministrativa, invito quanti hanno a cuore il bene di questa città a presentare in massa con me le proprie dimissioni”.
“Vorrei ricordare a Pomante e a chi si muove dietro di lui (anche qui riferimento implicito a Paolo Gatti)”, dice Minosse, “che le cose o si fanno insieme, concordandole, o non si va da nessuna parte. Le questioni politiche vanno risolte in Consiglio, dove ciascuno si dovrà assumere le proprie responsabilità. Ma ho come l’impressione che una parte del centrodestra, che finora ha tenuto in ostaggio il sindaco, voglia sfuggire ad un dibattito fatto alla luce del sole. Bisogna spiegare ai cittadini perché non è stata messa la firma al documento di sfiducia di alcuni mesi fa e cosa è cambiato da giugno. Questa consiliatura deve finire e noi siamo i primi a sostenerlo. E se in Consiglio non ci sarà la discussione, saremo i primi a compiere i passi necessari per forzare la situazione, anche andando dal notaio, e mettere definitivamente la parola fine a questa esperienza amministrativa”.