Teramo, abolizione della provincia: Brucchi chiama alla mobilitazione

maurizio_brucchi_2011Teramo. In attesa della decisione del Consiglio regionale sul riordino delle quattro province abruzzesi, il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi si fa capofila della battaglia per la difesa della provincia teramana.

Per dare enfasi e forza all’unica decisione da cui sola scaturirebbe un esito meno negativo, il sindaco sosterrà l’azzeramento di tutte le province d’Abruzzo.  E per farlo chiama a sostegno e alla mobilitazione. Istituzioni, partiti politici, enti associazioni, gruppi di interesse, semplici cittadini, tutti sono sollecitati a far sentire la propria voce ed unirsi al sindaco stesso, che martedì 23 ottobre sarà all’Aquila durante lo svolgimento della seduta del Consiglio regionale per ribadire e difendere – indossando la fascia istituzionale – il diritto del nostro territorio ad essere trattato alla stregua degli altri.

Brucchi è deciso fermamente a sostenere che Teramo non può essere privata con un colpo di spugna di uno status ad essa conferito dalla cultura e dalla storia, con una decisione che avrebbe pesantissime ripercussioni anche in termini economici ed occupazionali.

“Invito i cittadini, le associazioni, la mia maggioranza, il Consiglio comunale tutto, ad essere presenti con me all’Aquila – sottolinea il sindaco teramano – per sostenere l’abolizione di tutte le province abruzzesi, scelta che determinerebbe per noi una situazione di parità e non di minorità. E’ una soluzione che, attraverso la redistribuzione delle funzioni, può tutelare gli uffici e i posti di lavoro, oltre a rendere ragione e rispetto di una storia politica, economica, amministrativa, culturale tra le più antiche dell’Abruzzo intero”.

Il sindaco, sostenuto dal consenso innanzitutto dell’associazione Teramo Nostra e delle organizzazioni sindacali, sta allestendo pullman per la trasferta aquilana del 23 ottobre prossimo. “Capiamo la necessità di revisione della spesa – ribadisce Maurizio Brucchi -, ma questa non può passare a discapito dei teramani; ci batteremo affinché la proposta sia una soltanto: quella di abolire tutte le province ma di conservarne le funzioni”.

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