In particolare Ruffini punta il dito contro l’attribuzione del punteggio favorevole al Direttore Generale che non è riuscito ad abbattere le liste di attesa, abbattimento che rappresenta l’obiettivo primario della riorganizzazione della sanità pubblica in Abruzzo ed in particolare a Teramo, oltre a ricordare che nei 18 mesi di Varrassi la mobilità passiva è aumentata costantemente in Provincia di Teramo mentre nelle altre Asl della Regione si è registrato un decremento.
“Voglio capire” dice Ruffini “come possa la Giunta regionale aver valutato positivamente la proroga dell’incarico in presenza di fatti penalmente rilevanti che avrebbe potuto e dovuto conoscere prima di confermare l’incarico stesso. Così come chiedo di sapere se la Giunta regionale non ritiene di dover acquisire direttamente alla Direzione Generale della Asl di Teramo gli atti della Procura della Repubblica riguardanti il Dott. Giustino Varrassi”.
Atti che secondo il consigliere del Pd, la Giunta Regionale avrebbe accantonato volutamente proprio per esprimere la valutazione positiva su Varrassi, motivando di non avere certezza del loro effettivo accadimento e subordinando la valutazione sul punto all’acquisizione dei documenti da parte della Procura.
“Proponendo richiesta di documentazione alla Procura della Repubblica” aggiunge Ruffini “la giunta regionale ha omesso il proprio obbligo di chiedere questi atti formalmente al Direttore Generale prima di formulare il giudizio sulla sua idoneità tecnica e morale alla proroga dell’incarico. Infatti dopo la richiesta di applicazione della misura custodiale degli arresti domiciliari e della impugnazione del provvedimento di diniego, gli atti di indagine posti a fondamento della richiesta di misura cautelare non sono più coperti dal segreto, quindi gli stessi risultano nella disponibilità del Dott. Varrassi ed acquisibili dalla Regione già dal luglio 2012. Perché non sono stati acquisiti? Non era forse importante conoscere questi atti prima di riconfermare ed esprimere un giudizio su Varrassi? Se la Giunta avesse chiesto gli atti alla Procura o allo stesso Varrassi, l’iter valutativo non avrebbe mai potuto consegnare il riconoscimento della proroga dell’incarico al Dott. Varrassi” conclude Ruffini. “Ritengo che la riconferma sia stata viziata da queste omissioni sulle quali Chiodi e la sua giunta regionale dovranno rispondere non tanto a me quanto a tutti i cittadini teramani che hanno visto peggiorare la sanità a Teramo ed al contempo premiato colui che ha aumentato liste di attesa, mobilità passiva e chiuso interi reparti di ospedali”.