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Roseto, opposizione ‘fa ritirare’ delibera su sede DSB e Di Girolamo abbandona il consiglio

Roseto. “Ennesima figuraccia dell’Amministrazione Ginoble-Di Girolamo che, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, dopo aver propagandato sulla stampa di aver trovato una propria soluzione per la costruzione del nuovo Distretto Sanitario di Base (DSB) a Roseto degli Abruzzi, si è presentata in Consiglio Comunale con una delibera che aveva per titolo ‘Definizione procedimento di alienazione dell’area per realizzazione edificio sede di DSB’ e che invece, nei contenuti, riguardava tutt’altra cosa: un’accozzaglia di dati messi alla rinfusa, senza una logica e senza nessun collegamento con l’oggetto della proposta di delibera”.

Lo hanno denunciato, all’unisono, i capigruppo dell’opposizione Enio Pavone di “Avanti X Roseto”, Rosaria Ciancaione di “Articolo Uno-Mdp”, Nicola Di Marco di “Liberalsocialisti-Insieme per Roseto”, Mario Nugnes di “Abruzzo Civico”, Alessandro Recchiuti di “Futuro In” e Angelo Marcone di “Roseto nel Cuore”.

Quando i consiglieri dell’opposizione hanno stigmatizzato alcune “paradossali incongruenze “il Sindaco Sabatino Di Girolamo e l’Assessore al Bilancio Antonio Frattari, che aveva illustrato la delibera, sono rimasti senza parole.

“Subito dopo – aggiungono i capigruppo d’opposizione – il primo cittadino ha abbandonato il Consiglio lasciando i consiglieri di maggioranza a gestire la ‘patata bollente’, dimostrando così, ancora una volta, la sua inadeguatezza a guidare la sua squadra e la Città. Quindi, in fretta e in furia, è stato ‘ordinato’ al Consigliere Simone Aloisi di chiedere il ritiro della proposta tra l’ilarità generale e l’ennesimo tentativo del Presidente del Consiglio, Teresa Ginbole, che dovrebbe essere figura super partes, di impedire alla minoranza di poter esercitare il proprio ruolo”.

“E’ veramente incredibile l’approssimazione, la scarsa attenzione e il poco impegno che questi amministratori mettono nell’esercizio delle loro funzioni. Sono venuti in Consiglio Comunale senza neanche aver letto gli atti, assolutamente impreparati (per l’ennesima volta) e hanno dimostrato, nuovamente e qualora ve ne fosse ancora bisogno, la loro assoluta inadeguatezza a governare una Città delle dimensioni e dell’importanza di Roseto degli Abruzzi”, concludono.