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Tortoreto, caso Saccuti, sindaco: la lettera di sollecito ricevuta solo il 19 luglio

Tortoreto. La lettera “civetta” , di uno dei destinatari dei pagamenti anomali al Comune di Tortoreto, protocollata nell’ottobre del 2011, è stata consegnata al sindaco Monti solo qualche giorno fa, il 19 luglio. Solo all’indomani del ritiro della stessa nota da parte di Nico Carusi (Pd), informato da un dipendente.

Fa chiarezza Gino Monti, sindaco di Tortoreto, che smonta la ricostruzione del Pd sul fatto che la diffida di un negozio di articoli sportivi di Caltagirone, dal quale l’ex funzionario Saccuti aveva fatto acquisti con soldi pubblici, fosse finita nelle mani del primi cittadino già in ottobre, e dunque alcuni mesi prima che fosse scoperchiato il pentolone dell’ufficio ragioneria. “ Che la consegna della lettera in questione (resa pubblica dal Pd, ndr )”, si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune di Tortoreto, “ al sindaco sia avvenuta solo il 19 luglio lo sottoscrivono anche gli addetti al protocollo”. Poi, la nota ripercorre le tappe dei famosi bonifici partiti dal conto online dell’ente per l’acquisto di abbigliamento sportivo “ che l’amministrazione non è rimasta con le mani in mano lo conferma lo stesso sindaco che, il 4 ottobre (il giorno prima della registrazione della diffida dell’avvocato Polizzi al protocollo) intercettò una mail con la quale la ditta Fargetta si lamentava della condotta di Saccuti sul ritardato pagamento della somma, chiedendone la liquidazione”. Operazioni, queste, che rappresentavano solo la punta di un iceberg, che la successiva inchiesta sta portando in superficie. “Da quel momento, vista la singolarità della questione, mi sono consultato con il mio legale di fiducia che ha stabilito il percorso da seguire – dice ancora Monti. E così, il 10 ottobre scorso, ho convocato per iscritto il funzionario per sentirlo in merito al preteso credito a favore  della ditta Fargetta il quale, per iscritto, il 15 ottobre, mi rispose che erroneamente aveva disposto il mandato di pagamento a due ditte, la Fargetta e Bortoluzzi srl. Alla risposta aggiunse la documentazione contabile. Il 20 ottobre tutto il fascicolo venne rimesso alla segretaria comunale per il seguito di competenze. Il 31 ottobre il direttore generale, alla fine, a conclusione delle indagini conoscitive e degli accertamenti posti in essere, ha avviato le procedure disciplinari per comportamento negligente a carico di Saccuti. Tutto il fascicolo venne così inviato alla procura della Repubblica ed anche alla commissione d’indagine comunale”. Monti precisa che la lettera di diffida al pagamento di 5.556 euro(nella quale non si fa riferimento all’oggetto della transazione cioè articoli di abbigliamento sportivo) non fu a lui posta in visione all’atto dello smistamento della corrispondenza perché – come dimostrano le sigle apposte in copia – la stessa fu inviata dal direttore generale direttamente alla ragioneria trattandosi di atto di liquidazione di cui non si conosceva l’esatto oggetto. Sull’originale, infatti, non c’è la sigla che il primo cittadino appone quando gli viene sottoposta la corrispondenza del giorno.