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Tortoreto, commissione d’indagine. Papiri: troppe strumentalizzazioni. Chi sa vada in procura oppure stia zitto

Tortoreto. Ammanchi in Comune, inchiesta della procura e diatribe politiche. E’ un clima molto particolare quello che si respira, nelle ultime settimane, negli uffici comunali a Tortoreto.

La sortita di Nico Carusi (capogruppo del Pd ), che ha espresso perplessità sul lavoro della commissione consiliare d’indagine, ponendo degli interrogativi sui reali ammanchi nella casse comunali ha prodotto inevitabili reazioni. Sulla vicenda, infatti, interviene Rolando Papiri (per oltre due anni capo dell’intero gruppo di opposizione) per chiarire alcuni aspetti, che non ha gradito la volontà di strumentalizzare la vicenda. “Il ruolo della commissione d’inchiesta consiliare è stata fondamentale all’inizio di questa storia” dice Papiri, “ quando la stessa era l’unica a gestire tutta la situazione, quando grazie all’aiuto fondamentale del dott. Capanna, revisore dei conti, è stato fatto tutto il lavoro di controllo del 2011 e di tutti i movimenti anomali. Lavoro che è stato consegnato da me, a nome di tutta la commissione, direttamente nelle mani del sostituto procuratore Scamurra e inviata alla Procura de L’Aquila. All’epoca nessun inquirente si era ancora recato in Comune e l’indagine è effettivamente partita dopo questa “consegna” che ha avuto il suo peso politico: la commissione è espressione di tutto il consiglio comunale che chiedeva ufficialmente di indagare e forniva documentazione a supporto già frutto di indagine interna e giudizialmente rilevante e probante”. Chiusa la prima parte dell’inchiesta (la storia dell’acquisto del Suv, con relativa condanna dell’ex funzionario comunale), ora l’indagine sta proseguendo toccando un po’ tutti i conti dell’ente, con il chiaro obiettivo di fare chiarezza ed individuare responsabilità precise. “La commissione potrà visionare a breve”, prosegue Papiri, “ la documentazione del primo processo e informare il consiglio comunale, oltre che notificare lo stesso per quanto a conoscenza e non coperto dal segreto istruttorio. Certo si hanno delle sensazioni relative a problemi che forse esistono da svariati anni e non solo dal 2011, con danni all’Ente che potrebbero essere di proporzioni rilevanti e sono in molti a chiedersi come mai, con tutti gli oneri di urbanizzazione incassati a fronte di un territorio a volte “massacrato” soprattutto in collina, non siano state realizzate opere pubbliche. Certo che sarebbe auspicabile una visita dell’ex dipendente in procura a confessare tutto, ma si sa, è un discorso che riguarda l’etica personale”. Fin qui le precisazioni, ma poi arrivano delle repliche dirette al consigliere Carusi. “ Che notizie ha Carusi quando parla dello stesso ex funzionario come capro espiatorio?”, prosegue la nota. Se non le ha stia zitto, se le ha vada anche lui in Procura e dia un contributo alle indagini che sarebbe cosa buona e giusta. Per quanto riguarda le cifre, chiarendo che la commissione non è una società di revisione contabile, la stessa con l’ausilio del revisore, del direttore generale e della ragioneria ha accertato le somme che sono state, relativamente al 2011, iscritte poi nel consuntivo approvato in consiglio comunale, per quanto accertabile umanamente e salvo errori e omissioni. Somma di cui i consiglieri comunali sono venuti a conoscenza attraverso lo strumento adeguato e il giusto canale: consiglio comunale e bilancio consuntivo. Il ” milione di euro” non è una fonte della commissione, non so da dove venga la notizia né su che elemento sia basata e non esistono elementi per conferma o smentita. Rimane la sensazione di somme importanti e di svariati anni da passare sotto la lente di ingrandimento.

Ma è un lavoro che stanno facendo dei professionisti, magistrati e agenti, basta saper attendere e avere fiducia e sicuramente avremo le nostre verità”.

 

LA NOTA DEL SINDACO GENEROSO MONTI

“Con questo atteggiamento del Pd, non si sta facendo un buon servizio a nessuno. Quello che sta conducendo il consigliere di minoranza, Nico Carusi, è terrorismo politico. Si continua a mistificare e a mestare nel torbido”. Lo dice il sindaco di Tortoreto, Generoso Monti, riferendosi alla nota del Pd sui “bilanci vero o falsi” emersi dal consuntivo 2011 e dalla commissione d’inchiesta. “Anzitutto è grave che un consigliere non sappia “leggere” il consuntivo 2011 in cui sono riportati i dati per 118mila euro, frutto dell’analisi della nostra nuova dirigente del servizio finanziario e della commissione che si sta avvalendo di figure competenti. Le indagini vanno avanti e ricercano a ritroso le eventuali altre sottrazioni alle risorse economiche dell’ente e quindi, alla collettività. Su questo fronte stanno lavorando commissione e guardia di finanza. L’entità di questi ammanchi non è ancora possibile stabilirli perché non è conclusa l’attività degli organi di accertamento. Potrebbero essere più di un milione di euro, forse meno ma è presto per poterlo dire. Una cosa è certa: queste operazioni dubbie su cui si sta indagando arrivano da più lontano e non sono fatti recenti. Quando Carusi afferma “Crediamo che il dirigente sia il capro espiatorio dove tutti ormai gettano fango su di lui. E non è giusto che sia l’unico a pagare. Chi ha sbagliato, presente e passato, deve essere messo in condizione di non farlo più”, contribuisca anche lui a fare luce su tutto fornendo supporto alla ricerca della verità dove le vittime sono i tortoretani e l’ente. Se Carusi conosce i nomi li tirasse fuori, li facesse alla magistratura. Noi renderemo pubblico tutto quanto emergerà nelle indagini, una volta che sarà possibile togliere il velo di segretezza degli atti e delle indagini. Carusi assuma il comportamento corretto che un amministratore deve avere in questi casi”.