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Vicenda Ruzzo, Brucchi contro tutti: ‘Da Mastromauro e compagni solo bugie’

Teramo. “Populiste, strumentali e false”. Il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi non tarda a far sentire la sua voce, all’indomani delle “fiammate” lanciate in conferenza stampa dai sindaci del Pd. E punta il dito contro il suo “avversario” di sempre, il collega giuliese Francesco Mastromauro, rispondendo con “fatti documentabili, che dimostreranno chiaramente quanto Mastromauro e compagni siano populisti, strumentali e bugiardi”.

A partire dal Consiglio d’Amministrazione della Ruzzo Reti. “Folgorati sulla via di Damasco” commenta Brucchi “i sindaci del centro sinistra chiedono che venga ridotto da cinque a tre il numero dei rappresentanti. Puro populismo. Il Cda è stato eletto democraticamente da una pubblica assemblea e pertanto resterà in carica fino a fine mandato. A quel punto, nel rispetto della legge, ridurremo a tre i rappresentanti. Nel frattempo, dato che Mastromauro sulla revisione della spesa non ha nulla da insegnarmi, proporrò all’assemblea la riduzione del 20% dell’indennità del Cda e del collegio dei revisori”. E si chiede, in nome della “chiarezza” e della “trasparenza”, “quanti direttori generali paga il Ruzzo? La risposta è due, perché Mastromauro & sodali, volendo nominare Fabbi nuovo direttore generale e, avendo già nominato Giambuzzi direttore generale, non ebbero il coraggio di declassare il secondo a dirigente ed ebbero la felice idea di lasciare ad entrambi l’indennità di direttore generale. Solo il presidente Strozzieri ed il nuovo cda hanno risolto questo imbarazzante problema. Questo Mastromauro e il centro sinistra non lo dicono. Allora io propongo di rivedere anche le retribuzioni dei direttori generali e, visto che si parla di trasparenza, invito il Cda a pubblicare le retribuzioni. Qui si che ci vorrebbe un bando pubblico”.

Altra questione: le società partecipate. “Sulle modalità di gestione” commenta il primo cittadino teramano “io avrei la decenza di tacere”. E porta ad esempio il Cirsu, cavallo di battaglia del sindaco Brucchi nella “lotta eterna” con il collega Mastromauro. “Una gestione fallimentare che pesa come un macigno sui tanti padri di famiglia che rischiano il posto di lavoro. Mentre la Tarsu aumenta del 30 per cento”.

E i confronti tra Teramo e Giulianova proseguono ancora sul terreno dei tagli ai costi della politica (“io ho tagliato 50mila euro, lui cerca di nascondere una crisi politica ormai irrefrenabile. Non può sostituire Mastrilli, dimessosi sbattendo la porta, solo e soltanto per problemi di maggioranza, solo per mantenere lo strapuntino in cui ora è seduto, che è ancora in piedi grazie al candidato sindaco del centrodestra Cameli e a qualche altro consigliere che ha fatto il salto della quaglia”).

Infine, “stia tranquillo Mastromauro: in effetti il vento sta cambiando. Il Levante (noto vento che viene da est) ha smesso di spirare da tempo. Io sono molto rispettoso dei cittadini: saranno loro e non Mastromauro o Verrocchio a decidere il futuro del modello Teramo, che in ogni caso preoccupa molto, a ragione, il centrosinistra. Un consiglio: occhio allo strapuntino. È piccolo e si cade facilmente”.

Ecco, la “telenovela” Ruzzo chiude qui un’altra avvincente puntata. Nel frattempo, i rubinetti sono a secco, gli impianti sono ancora lì, bisognosi di investimenti e ammodernamenti che non arrivano, mentre i “grandi” continuano a discutere, a rinfacciare il passato e a mettere in guardia sul futuro. Si continua a parlare, mentre i cittadini hanno difficoltà anche a fare una doccia prima di andare a dormire, con questo caldo asfissiante. I “grandi” avvertono la cittadinanza: “occhio agli sprechi”! Già…gli sprechi!

 

Marina Serra