Teramo, recupero Teatro romano fermo. D’Alberto: “Fatti, non parole”

Un’ambiguità non più tollerabile. Per il consigliere comunale di “Uniti possiamo”, Gianguido D’Alberto, l’analogia che coinvolge le questioni irrisolte del teatro comunale di Teramo e di quello romano rappresentano “il fallimento di questa amministrazione nella politica culturale e nella valorizzazione dei punti di riferimento su cui far ruotare quest’ultima”.

Paradossale, infatti, appare la candidatura della città a Capitale della Cultura vista l’incapacità dell’amministrazione di proporre una benché minima programmazione in questo campo, mostrando un’inerzia non più accettabile.

“Se sul Teatro Comunale si sta consumando una vicenda incresciosa”, scrive in una nota D’Alberto, “che, con la scelta incomprensibile di delegare in toto la cultura a terzi, dimostra la desolante assenza di una politica culturale e di una strategia che faccia del Comune il punto di riferimento per associazioni, artisti, cittadini, la questione del recupero pieno e funzionale del Teatro Romano sta assumendo contorni grotteschi e quasi offensivi nei confronti dei cittadini che da decenni ormai attendono e combattono per il buon esito dell’opera”.

Nonostante gli svariati annunci del primo cittadino sul recupero della struttura, definiti “imbarazzanti”, per D’Alberto la verità è altra visto che non esiste neanche un progetto preliminare e non è stato firmato il contratto con i progettisti per definire tempi certi e modalità per la redazione del progetto esecutivo e per la realizzazione dell’intervento”.

Una vera e propria figuraccia per l’amministrazione visto che lo stesso sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, dopo la sua visita a Teramo, ha comunicato che al Ministero… “non esiste alcun progetto che permetta l’avvio dell’iter per il recupero del Teatro romano”, con il rischio di perdere anche i finanziamenti assicurati.

E poi resta tristemente ferma da sette anni la questione dell’abbattimento dei Palazzi Adamoli e Salvoni, deliberati dal consiglio comunale già nel 2010.

“La verità”, prosegue D’Alberto, “è che il recupero pieno e funzionale del Teatro romano non ha mai rappresentato una priorità per il centrodestra teramano e si è trattato solo di uno specchietto per le allodole, buono solo a racimolare voti di chi ha creduto nella verità delle intenzioni. Oggi, di fronte a tutto ciò, chiediamo con forza a chi deve dare risposte sul piano politico e su quello amministrativo, di attivarsi immediatamente per far ripartire le procedure”.

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