A favorire gli strali negativi sulle strumento di programmazione economica e finanziaria dell’ente, sono diversi fattori, a partire dalla politica, visto che nella seduta erano assenti due assessori (Viviana Di Febo del Pd e Giuseppe Traini del Pdci). “ Il bilancio partecipato resta una delle promesse di questa amministrazione” scrive in una nota la Pavan, “ visto che non sono state organizzate riunioni con i cittadini, nemmeno per parlare di Imu. Per non parlare poi della questione del Crsu: l’ente ha destinato quasi totalmente i 600mila euro della vendita di Energeia per ingrassare un fallimento, invece di destinare le somme per servizi sociali, scuole, strade e piazze”. Nel duro documento politico, poi emergono altri aspetti: dagli aumenti delle rette per la scuola materna Tattoni (“ il Comune le applica a partire da 8mila euro”), il ripristino delle indennità di funzione per sindaco e assessori (“il principio tanto sbandierato di non percepire indennità è durato solo 6 mesi”), e nessuno sforzo per ridurre i costi della refezione scolastica, del soggiorno vacanza per gli adolescenti e la retta dell’asilo nido. “ Non ci sembra una politica a vantaggio delle fasce deboli”, prosegue la Pavan, “ senza considerare poi che è stata aumentata l’addizionale Irpef (dallo 0,6 allo 0,8 per cento, ndr), con una maggiore entrata di 95mila euro, che sarà pagata direttamente da pensionato, operai e lavoratori dipendenti”.