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Un cesto di cipolle ed un coccodrillo per il ministro Fornero: il dono della Cgil Teramo

Teramo. Ventitre. E’ la percentuale delle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. Tredici. Quella relativa al tasso di disoccupazione. Novantadue. E’ la percentuale delle aziende che hanno utilizzato ammortizzatori sociali. Settantasette. Quella dei pensionati che vivono con meno di 600 euro al mese.

E ancora, 10milioni sono le ore di cassa integrazione, oltre 5mila i lavoratori in mobilità e disoccupazione, più di 51mila i disoccupati iscritti all’ufficio di collocamento ed alle agenzie interinali, 993 le aziende chiuse in tre anni. Il 39 per cento dei giovani, inoltre, è precario, il 21 per cento dei giovani laureati decide di emigrare all’estero e, nel frattempo, il costo della vita è cresciuto del 31 per cento a fronte di un aumento dei salari fermo al 4 per cento. Sono numeri da far girar la testa, che messi insieme potrebbero essere riassunti in un concetto semplice e triste allo stesso tempo: non c’è alcuna speranza per il futuro. E, badate bene: i dati sono riferiti alla sola provincia di Teramo, anno 2011. A lanciare ancora una volta l’allarme sugli effetti della crisi a livello locale è stata, questa mattina, la Cgil Teramo che non si rassegna all’idea di giovani privati del loro futuro e dei loro sogni. “A nulla servono le lacrime del ministro Elsa Fornero” commenta il segretario provinciale Giampaolo Di Odoardo. “Sono lacrime di coccodrillo e niente altro”. Da qui l’idea del sindacato teramano che il conferenza stampa ha annunciato il contenuto dello speciale pacco regalo che sarà fatto recapitare al Ministro: un coccodrillo (giocattolo, ovviamente) ed un cesto di cipolle, “visto che è da un po’ che non la vediamo piangere”.

Ironia a parte, c’è davvero poco da ridere a guardare i dati della Cgil, che ha fatto del precariato la sua priorità. “E’ un fenomeno che si deve assolutamente cancellare” continua Di Odoardo “e serve la collaborazione di tutte quelle persone che per fortuna un lavoro ce l’hanno”.

Proprio per questo, in occasione della decima Giornata contro la precarietà, indetta a livello nazionale, il sindacato teramano ha voluto riunire precari, lavoratori, aziende e istituzioni in un incontro che si terrà domani, alle 9.30 nella Sala Polifunzionale della Provincia, per dire basta alle promesse ed alle bugie e per chiedere una riforma che torni a dare lavoro ai giovani. “Per loro non è stato fatto nulla e si continua a contrabbandare la precarietà con la flessibilità” attacca Di Odoardo. “Ma sono due cose ben diverse. Quella contro il precariato è una battaglia che si può vincere e le istituzioni devono dire chiaramente da che parte stanno. Così come qualche parole dovrebbe spendere anche il Vescovo. Oggi si continuano a massacrare le speranze dei giovani e noi ci ribelliamo”.

 

Marina Serra