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Giulianova, dimissioni Mastrilli: per Rifondazione l’amministrazione Mastromauro è finita

Giulianova. “Con una fragorosa eco di piatti rotti, anche l’assessore Mastrilli ha abbandonato, in un colpo solo, il sindaco, la sua variegata maggioranza ed il Partito Democratico, chiamandosi fuori dal disastro amministrativo che incombe su Giulianova. Poco più di metà mandato è stata sufficiente a disintegrare una maggioranza la cui compattezza è durata talmente poco da obbligare il sindaco a dedicare più tempo ad inutili tentativi di rimetterne insieme i cocci, piuttosto che nella realizzazione del programma amministrativo”. È il duro commento del circolo di Rifondazione Comunista giuliese.

“Tanta la difficoltà di rimanere a galla – si legge nella nota – che neppure di fronte alla “latitanza” dell’assessore Mastrilli (di cui solo oggi si parla) Mastromauro ha avuto il coraggio di sostituirlo: dove è finito il decisionismo usato quando si trattò di cacciare Margherita Trifoni dall’urbanistica? Come sono lontani i tempi in cui, in chiusura di campagna elettorale,Mastromauro ostentava sicurezza, dicendosi certo che, sottratta ai “lacci e lacciuoli” della sinistra radicale la sua coalizione avrebbe amministrato senza incertezze per l’intero mandato! Di quella “invincibile armata” rimane oggi soltanto un pallido ricordo, offuscato dal vivacchiare della maggioranza più sconclusionata che abbia mai avuto la ventura di amministrare Giulianova”. Per Rifondazione Comunista “imbottita di “ex-tutto” (ex sindaci, ex vicesindaci, ex potenziali candidati sindaco di altre coalizioni) e ormai in difficoltà anche solo per garantire il numero legale nelle sedute consiliari, l’amministrazione Mastromauro ha ormai completamente perso la bussola, navigando a vista in un mare di illusioni sempre più distaccato dalla realtà: che il fantasmagorico programma “Giulianova 2020” sia stato in buona parte realizzato è cosa che alberga solo nei sogni del sindaco e dei suoi ormai radi fedelissimi, sempre più soli a difesa del loro personale fortino. Che qualcuno, pietosamente, stacchi la spina”.