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Teramo, verde pubblico indecoroso: la denuncia e le proposte di Fratelli D’Italia

Si continua “a navigare a vista” per la gestione che l’amministrazione comunale teramana mostra di avere nei confronti del verde pubblico. L’ennesima denuncia è stata fatta dal dirigente provinciale di Fratelli d’Italia – AN, Federico Carboni, insieme agli ex assessori Rudy Di Stefano e Giorgio Di Giovangiacomo, rispettivamente coordinatore comunale di Direzione Italia e membro della lista civica Al Centro per Teramo.

“Basta farsi un giro lungo strade cittadine, nei parchi dei quartieri e delle frazioni”, ha detto Carboni, “per rendersi conto dell’abbandono totale e del mancato attivismo dell’amministrazione comunale in materia di decoro e verde pubblico, la realtà è sotto gli occhi di tutti. Sporcizia, mancanza di manutenzione e zone a verde lasciate in completo abbandono caratterizzano ormai l’intero territorio urbano, tenuto conto che in gran parte dei casi le cosiddette zone a “verde” si sono trasformate in ricettacoli di rifiuti e, conseguentemente, in luoghi infestati da insetti e ratti; tenuto conto che marciapiedi, panchine, contenitori di rifiuti molto spesso risultano danneggiati, nauseabondi, maleodoranti e non più efficienti. Senza parlare poi delle frazioni dove lo spettacolo è ancora più indegno”.

Una denuncia non nuova sia per Fratelli d’Italia – AN, sia per lo stesso Di Stefano che più volte aveva denunciato una gestione approssimativa in questo settore. Ma per Carboni, oltre alla critica, ci sono anche delle proposte concrete per ovviare a questa situazione. Prima tra tutte il coinvolgimento degli stessi cittadini, delle associazioni, delle aziende e dei provati che potrebbero diventare parte attiva nella cura e nel mantenimento delle aree verdi del territorio, favorendo in questo modo anche la coesione sociale e responsabilizzando i cittadini su questo tema.

“Ulteriori possibilità”, conclude Carboni, “potrebbero passare nell’affidamento delle attività di manutenzione delle aree verdi alle cooperative sociali, anche di tipo B o impiegando i detenuti attraverso un protocollo d’intesa con la casa circondariale in lavori di pubblica utilità, questo consentirebbe da un lato di poter fare affidamento su personale che a titolo gratuito sarebbe impegnato nelle attività di manutenzione e pulizia dei parchi e dall’altro faciliterebbe il recupero del detenuto”.