Sant’Egidio, manca la maggioranza: deserto il consiglio comunale sul bilancio

Sant’Egidio. La maggioranza diserta in toto il consiglio comunale convocato per l’approvazione del bilancio di previsione. E’ una sorta di colpo di scena quello che si è manifestato giovedì al Comune di Sant’Egidio, giorno individuato per l’approvazione del bilancio di previsione.

 

In aula era assente tutta la maggioranza, sindaco Angelini compreso. Solo i consiglieri di minoranza erano presenti.

Vicenda che i rappresentati dei due gruppi di minoranza, Gabriele Di Bonaventura (Laboratorio Democratico) ed Elicio Romandini (Noi con Voi) hanno evidenziato in una nota.

 

 

“Non siamo di fronte alla semplice defezione di qualche consigliere”, scrivono in una nota, “che per sopraggiunti impegni non riesce a partecipare alla seduta del consiglio, come peraltro accaduto in altre occasioni, quanto ad una chiara e inequivocabile scelta politica di mandare deserta la seduta.

Un fatto gravissimo e senza precedenti, nonostante la diffida del prefetto del 13 aprile ad adempiere nei successivi 20 giorni che testimonia ancora una volta la totale estraneità di questa maggioranza al rispetto delle regole e un disinvolto atteggiamento di sfida aperta verso le istituzioni preposte alla vigilanza.

Un conto è la normale dialettica tra maggioranza e opposizione altra cosa è il rispetto delle regole e delle istituzioni. Non si può far finta di convocare il consiglio nei termini imposti dal prefetto per poi disattenderlo un minuto dopo. Una presa in giro. A questo punto sorge spontanea una domanda: se gli atti del consiglio erano tutti pronti, perché avete disertato la seduta? A tal fine abbiamo rivolto al Prefetto una istanza al fine di verificare se ricorrono i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale.

 

Rivolgiamo ancora un volta un appello alla parte più responsabile di questa amministrazione affinché prenda il coraggio a due mani e separi nettamente il proprio destino non solo politico ma soprattutto personale da questo lento, inesorabile e triste finale”.

 

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