Il candidato sindaco Nico Carusi, intervenuto con una nutrita delegazione di candidati, ha presentato le sue linee programmatiche che hanno toccato da una parte, punti nevralgici e critici del turismo, evidenziando “le lacune di una politica del passato, capace di spendere promesse puntualmente disattese aventi come unico scopo, quello di ottenere consensi, dall’altra, una presentazione ricca di spunti e strategie innovative finalizzate a rilanciare il settore”.
Il contributo al confronto è stato assicurato da Franco Speca, albergatore e balneatore e candidato della lista, che ha parlato della necessità di rilanciare l’intero settore, privilegiando scelte trasparenti e lungimiranti anche per quanto concerne l’assetto del demanio.
“La nostra proposta”, chiosa Carusi, “ è quella di avere un dialogo costante con il settore turistico e ricettivo, che porti ad una collaborazione e ad una crescita capace di investire sulle manifestazioni e sulla qualità dei servizi. L’obiettivo è riuscire a programmare manifestazioni ed eventi anche evocativi, un anno prima della stagione estiva”.
Molti altri sono stati i temi affrontati, dalle strategie e risoluzione di problematiche, alcune delle quali dovranno essere immediate, alla sicurezza del cittadino e del territorio per garantire una maggiore incolumità e salvaguardia dei residenti, turisti e dell’ambiente.
“Mi definiscono ribelle ma se voi aveste toccato con mano il meccanismo granitico, contorto e clientelare che la politica locale ha salvaguardato in questi anni, avreste con molta probabilità smesso di combattere. Abbiamo investito su principi di trasparenza, legalità, condivisione e soprattutto libertà e autonomia dai partiti e dai retaggi del passato. Molti ex amministratori si sono avvicinati offrendo collaborazione e consensi in cambio di cariche istituzionali, ma abbiamo deciso di scommettere su noi stessi, nessun burattinaio a tirare i fili. Del resto il passato recente, ci ha consegnato consiglieri comunali, provinciali, regionali e nazionali che tuttavia, pur amministrando sotto la stessa cabina di regia partitica, nulla o poco hanno fatto per il bene di Tortoreto”.