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Alluvione Teramo un anno dopo, il Pd provinciale punta il dito contro la Regione: Solo promesse, dove sono i fondi?

Pineto. Un anno fa, all’indomani della drammatica alluvione che ha messo in ginocchio la provincia di Teramo, il Governatore Gianni Chiodi invitava i sindaci dei Comuni colpiti a spendere, a impegnare le risorse necessarie per riparare ai danni, garantendo una rapida copertura dei costi ad opera della Regione.

Loro hanno speso, ma l’impegno è rimasto disatteso: i Comuni non sono stati risarciti e i danni prodotti dalla calamità naturale sono stati lasciati a gravare sugli enti locali, sui sindaci e, quindi, sui cittadini. A peggiorare il tutto è poi intervenuta l’eccezionale nevicata dei giorni scorsi, che ha causato ulteriori ingenti danni, mettendo letteralmente in ginocchio i Comuni.

Dalla consapevolezza della drammaticità delle attuali circostanze, è nata l’iniziativa del Coordinamento Provinciale del Pd che questa mattina, nella sede di Villa Filiani a Pineto, ha organizzato un incontro volto proprio a fare il punto della situazione e a individuare le possibili azioni da intraprendere. Sono intervenuti il segretario provinciale Robert Verrocchio, il responsabile provinciale Enti Locali Giovanni Cavallari, i sindaci e gli amministratori di partito della provincia di Teramo, i consiglieri provinciali e regionali, l’Onorevole Tommaso Ginoble e il Senatore Giovanni Legnini.

“Il Centrodestra, che ha sempre vantato l’importanza della filiera, non ha mantenuto nessuno degli impegni presi e non è riuscito a richiamare l’attenzione dell’ex governo Berlusconi sulla difficile situazione locale” ha esordito Verrocchio in apertura dell’incontro. “Le responsabilità vengono scaricate solo sui Comuni e quindi, inevitabilmente, sui cittadini, che pagano anche attraverso il taglio di molti servizi. A questo punto, non potendo più contare sul nostro Governo Regionale, non possiamo che rivolgere un invito ai nostri rappresentanti alla Camera e al Senato, affinché intraprendano un’azione forte a difesa del nostro territorio e dei suoi diritti, bypassando la Regione”.

“La politica di centrodestra ha alzato bandiera bianca” ha aggiunto Cavallari “dando prova di tutta la sua incapacità programmatica e amministrativa”.

A dir poco drammatiche sono state le testimonianze dei tanti sindaci della provincia, intervenuti proprio per richiamare l’attenzione sulle criticità dei loro territori, ormai croniche eppure, paradossalmente, dimenticate dalla cronaca e dalla politica regionale e nazionale. Dal terremoto del 2009 all’alluvione del 2011, fino alla nevicata del mese scorso, ogni evento calamitoso non ha fatto altro che gravare sulle casse degli enti locali molti dei quali, oggi, non sanno come chiudere il bilancio.

Il consigliere regionale Giuseppe Di Luca ha quindi ripercorso le battaglie condotte in Regione per sbloccare fondi da destinare a interventi sul territorio per riparare ai danni delle calamità maturali e al risarcimento dei Comuni per i lavori già effettuati e ha annunciato una prossima risoluzione volta a impegnare il Presidente Chiodi a chiedere al Governo Centrale lo sblocco dei 10 milioni di euro promessi e l’assegnazione all’Abruzzo di una ulteriore quota di fondi Fas 2000-2006.

Raccolte le istanze degli amministratori locali, Ginoble e Legnini si sono impegnati a riaprire il dialogo su queste problematiche presso il Governo Nazionale. “La via più rapida e pratica per far arrivare nuove risorse è di far assegnare all’Abruzzo una nuova parte di fondi Fas” ha detto Ginoble. “Con il Governo precedente non è stato possibile dialogare. Ora, invece, possiamo dar vita a un fronte, insieme alla Regione Marche, in grado di dare voce alle esigenze del nostro territorio. Il nostro principale problema è che il presidente Chiodi non ci supporta e si è ormai rivelato incapace di dialogare sia con noi che con i suoi”.

“Siamo di fronte a un quadro desolante di promesse mancate, abbandono e inefficienza dell’azione politica” ha aggiunto Legnini. “La grave responsabilità del governo regionale è di non aver detto la verità e di non aver fissato degli obiettivi possibili. La prima cosa da fare, oggi, è reclamare nuovi fondi ex Fas 2000-2006, disponibili per circa 50 milioni di euro. E poi necessario destinare ai danni causati dalle calamità naturali i circa 40 milioni di euro già stanziati dalla Regione per il dissesto idrogeologico e, infine, anche i fondi previsti nella programmazione Fas 2007-2013. Questi sono gli obiettivi che ci impegniamo a perseguire”.