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Atri, Piano Particolareggiato per il centro storico: Italia Nostra ricorre al Capo dello Stato

Atri. L’associazione Italia Nostra ha presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato contro la modifica apportata al “Piano particolareggiato per il Centro Storico” di Atri attraverso la quale il Consiglio comunale ha accordato, nel novembre scorso, il permesso di costruire un nuovo edificio residenziale e commerciale in corrispondenza dell’ingresso principale alla città vecchia.

L’impugnazione dell’atto amministrativo fa seguito ad una petizione promossa dall’associazione, che aveva raccolto centinaia di firme da parte dei cittadini atriani, contrari alla costruzione di un palazzo di circa dodici metri di altezza a ridosso della scuola elementare, al posto dell’attuale edificio dell’ex Consorzio agrario, dalle dimensioni decisamente più ridotte. Firme che, di fatto, sono state ignorate dall’Amministrazione Comunale.

Il progetto in deroga è stato motivato con la situazione di degrado dell’area interessata. Giustificazione che, secondo Italia Nostra, è in totale disarmonia con gli equilibri di un centro storico importante e delicato come quello della città di Atri.

Nel ricorso, infatti, si evidenzia come la situazione di degrado sia del tutto inesistente e che la somma di 114mila euro, ossia il corrispettivo da destinarsi a imprecisate opere pubbliche dovuto dal privato costruttore in cambio del permesso a costruire, non tiene conto dell’enorme perdita di valore dell’intera area di proprietà pubblica su cui insiste la scuola elementare.

Inoltre, l’associazione precisa che il progetto approvato è viziato dalla partecipazione al voto e alla discussione di un consigliere comunale incompatibile (Dino Centorame, assessore al Bilancio, fratello del progettista, ndr). Un difetto rilevato dallo stesso Consiglio comunale, che tuttavia non sarebbe mai stato sanato dalla successiva convalida.

La stessa associazione chiarisce che l’impugnazione non colpisce il progetto di risanamento dell’ex cinema Salotto, altro disegno di riequilibratura urbanistica contenuto nella stessa delibera dello scorso novembre. Questa seconda opera in programma, spiega infatti, pur con tutte le riserve a suo tempo manifestate, va a sanare un degrado ultra decennale causato dall’enorme e fatiscente edificio che si trova nelle immediate vicinanze della Cattedrale dell’Assunta.

Con questo ricorso Italia Nostra spera di riuscire a evitare l’ennesima ferita al tessuto urbano e architettonico della città vecchia. In ogni caso, le future generazioni sapranno che una parte significativa di atriani di questa generazione è stata contraria alla realizzazione dell’opera.