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Teramo, Istituto Zooprofilattico: una ‘telenovela’ senza fine

Teramo. “Chiodi interviene a gamba tesa sull’Istituto Zooprofilattico di Teramo e lo fa nominando un commissario o una commissione, come al solito, per verificare l’attività amministrativa dell’IZS: un Istituto di valore internazionale, promotore di progetti ad altissimo livello che oggi assicurano il lavoro a quasi 500 dipendenti”.

E’ quanto dichiara, in una nota, il Consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Cesare D’Alessandro, che aggiunge: “Vincenzo Caporale, dotato di indiscusse capacità manageriali e scientifiche, ma costretto al pensionamento dallo stato anagrafico, ha cercato in tutti i modi di dare la necessaria continuità all’attività dell’IZS, ma di fronte alla politica, agli appetiti che si sono immediatamente scatenati un minuto dopo il suo abbandono, nulla ha potuto!”

“Nonostante il protocollo d’intesa concernente le modalità di gestione, organizzativa e funzionale dell’IZS, firmato da Chiodi nel dicembre 2009, nonostante una legge (peraltro osservata dinanzi la Corte Costituzionale) approvata dalla Regione Abruzzo, nonostante un’altra legge approvata dalla Regione Molise, ad oggi non sono stati nominati né il presidente, né il consiglio di amministrazione, né gli organi revisori dell’Istituto” commenta il consigliere dell’Idv. “L’inerzia di Chiodi e il pensionamento di Caporale, ma soprattutto l’insopprimibile voglia di potere, hanno scatenato le note vicende ed i contrasti tra Commissario e Direttore pro-tempore. Chiodi propone oggi una commissione di verifica, che però deve concertare con la Regione Molise e forse anche con il Ministero della Salute. Ma il suo confinante collega molisano, Iorio, è piuttosto affaccendato nei problemi giudiziari che lo riguardano e si sa che in questi casi può scemare l’attenzione sulla cosa pubblica, anche perché il ‘cuore’ dell’Istituto, la stragrande maggioranza dei dipendenti, si trovano a Teramo. Perché Chiodi non la fa finita, una volta per tutte, con la ‘telenovela’ che dura da molti anni e di cui è diventato interprete principale da più di tre anni? Perché non consente, com’è suo dovere, la nomina degli organismi di gestione dell’IZS? C’è qualcosa di inconfessabile che glielo impedisce? Forse una poltrona, pur ambita e prestigiosa, vale il rischio di mettere a repentaglio il futuro dell’IZS, in Italia e nel mondo, e con esso il lavoro delle centinaia di persone ad alta professionalità che vi operano?”