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Ente Porto Giulianova, Core: ‘pronto a dimettermi ma nomine regolari’

Giulianova. La lettera dei consiglieri regionali, Monticelli, Mariani e dell’assessore Pepe sullo ‘squilibrio’ politico a favore di Articolo1-MDP nel CdA dell’Ente Porto di Giulianova non è piaciuta a Gian Luigi Core che ha rispedito al mittente critiche accuse di “incompatibilità politica”.

“Leggendo con attenzione lo Statuto – spiega Core – strumento che disciplina il funzionamento e l’organizzazione dell’Ente si evince chiaramente (articolo 20, comma 3) che è l’Assemblea ‘con il voto favorevole della maggioranza dei voti assembleari’ e non tre referenti seppur di un importante socio come la Regione Abruzzo a determinare la revoca del mandato di un componente del CdA. Assemblea che non meno di 2 mesi fa ha deliberato con la presenza della maggioranza delle quote rappresentate, quindi in piena legittimità dal punto di vista statutario, di affidarmi l’incarico di componente del CdA dopo una attenta valutazione dei curricula che sia io che i miei colleghi avevamo debitamente presentato in virtù di un principio di merito esplicitamente richiamato nello Statuto (articolo 18 comma 4 e 6)”.

Sull’adesione al nuovo movimento di sinistra, il Consigliere dell’Ente Porto, respinge le accuse di opportunismo politico: “Seppur nel suo breve impegno politico non ho mai anteposto ragionamenti o calcoli politici a qualsivoglia scelta o presa di posizione e in questa fattispecie ne è prova che al giorno della mia nomina non era affatto prevedibile né la scissione all’interno del PD né tantomeno la nascita di Articolo 1 che vorrei ricordare non nasce come movimento antagonista ai partiti di centrosinistra ma anzi tende a rafforzare il campo progressista evidentemente indebolito da politiche e da ragionamenti che in questi anni si sono dimostrati lontani dai veri bisogni dei cittadini”.

In un momento politico ed economico così difficile, Core invita tutti ad abbassare “i toni del dibattito politico e del mondo istituzionale, ragione per cui sono disposto fin da ora, qualora l’Assemblea lo ritenesse opportuno, a rimettere il mio incarico di consigliere dell’Ente Porto convinto che siano sempre le persone a dover mettersi al servizio delle istituzioni e delle comunità che esse rappresentano e non viceversa”.