“È davvero sconcertante come la classe politica locale abbia messo la sordina ad uno dei provvedimenti più necessari sulla strada della semplificazione e della riduzione degli sprechi dovuti al costo politico degli enti inutili”. A dichiararlo è Riccardo Mercante, consigliere provinciale dell’Idv, che interviene così sulla questione relativa all’eventuale soppressione dei Bacini Imbriferi Montani.
“L’IdV” commenta in una nota “non può che esprimere tutta la propria contrarietà per il mantenimento in vita di un ente non solo inutile, ma altamente deleterio poiché impiega la maggior parte delle risorse ad esso attribuite per i propri costi di gestione. La legge regionale prevede che l’eventuale scioglimento dei Bim determinerebbe l’attribuzione diretta ai Comuni consorziati della quota parte del sovracanone che costituisce la fonte unica di finanziamento di tali consorzi obbligatori. In pratica si determinerebbe un accrescimento notevole dei fondi di bilancio per tutti i 34 comuni del teramano facenti parte dei due BIM esistenti (Vomano-Tordino e Tronto). Eppure il termine di legge sta spirando e, salve sporadiche eccezioni, quasi nessun Comune ha deliberato la decisione di scioglimento. Perchè? Evidentemente per una volontà specifica dei partiti che ritengono utile perseverare sulla strada degli sprechi e, peggio ancora, riservarsi poltrone da assegnare ai non eletti o all’amico di partito di turno. L’Idv ritiene che questo metodo silenzioso di preservazione delle poltrone sia scandaloso e surrettizio, volto al solo mantenimento di vecchie rendite di posizione da parte di quei politici locali che, l’ex procuratore capo di Pescara Trifuoggi ha ben definito figure mitologiche, metà uomo-metà poltrona. Un motivo in più per comprendere come la classe dirigente locale abbia bisogno di essere al più presto rinnovata”.
Chiesta anche a Roseto la convocazione di un Consiglio Comunale. La Federazione della Sinistra di Roseto ha
protocollato ieri la richiesta di convocazione di un consiglio Comunale per decidere sul tema e dire pubblicamente cosa fare del consorzio e dei fondi. “Proponiamo la cancellazione immediata di questo ente figlio di un sistema arcaico della politica” fa sapere il portavoce Marco Borgatti. “Chiediamo di gestire direttamente questi fondi senza detrazione e destinarli alle necessità primarie del territorio. Questi fondi sono un ristoro dovuto alla città di Roseto da parte di compagnie che sfruttano beni comuni come i nostri fiumi. Tali fondi devono essere destinati ai cittadini ed al territorio e non ad una vecchia politica”.
Anche Sel è per l’abolizione. I due consorzi Bim del Teramano sono degli strumenti obsoleti, inutili e con un’enorme spreco di risorse finanziarie per le spese sia di gestione che di funzionamento delle due strutture consortili, commenta il coordinatore provinciale Tommaso Di Febo. Come Sinistra Ecologia e Libertà Fed. di Teramo proponiamo ai Sindaci di attivarsi subito, sentiti i rispettivi consigli comunali, per promuovere la soppressione sia del Bim Vomano – Tordino che di quello del Tronto.
Il sindaco di Giulianova contrario allo scioglimento. “Sciogliere il Bacino Imbrifero Montano? A parte le opposizioni di Giulianova, Mosciano e Bellante, e 3 sindaci sui 26 che fanno parte del B.I.M. del Vomano-Tordino, mi sembra che la questione non sia fra quelle che, escluse talune prese di posizioni di sapore propagandistico, rivestano caratteri di centralità. E una ragione c’è, ma non è certo quella di mantenere in vita un inutile carrozzone dispensatore di privilegi e prebende”.
Queste le dichiarazioni del sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro sull’ipotesi di scioglimento del B.I.M. ?“Suonerà strano” afferma il prmo cittadino, “ma è indicativo che lo stesso legislatore, nel 2010, in relazione al coordinamento della finanza pubblica e con lo scopo di contenere la spesa pubblica, abbia previsto la soppressione dei consorzi di funzioni tra gli enti locali escludendo unicamente i Bacini Imbriferi Montani. Insomma, non erano considerati enti inutili, nonostante sin dal 2009 alcuni parlamentari ne avessero proposto lo scioglimento. Certo, oggi è difficile, e lo comprendo benissimo” continua Mastromauro, “sostenere che non tutti gli enti sono inutili. Viviamo tempi difficili, e come sindaco so perfettamente che far quadrare i conti è veramente arduo. Bisogna risparmiare su tutto e raschiare il fondo del bidone. Ma non per questo è giustificato buttare tutto a mare. Il B.I.M. Vomano-Tordino stipendia 6 dipendenti, dei quali 3 a tempo indeterminato e forse non è noto che sia il presidente che gli assessori al B.I.M. attualmente non percepiscono un euro per l’incarico. I consiglieri hanno invece un gettone di 10 euro a seduta, considerando che nel corso dell’anno di sedute se ne fanno 2 o 3. Costi della politica? Non direi, perché quei costi gravano solo per il 4,7% sul bilancio e la struttura assorbe il 19,70% del bilancio. Molto, molto meno della maggior parte degli enti pubblici. Per contro il B.I.M.” aggiunge Mastromauro “partecipa all’esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del suolo e consente, soprattutto ai piccoli comuni, di realizzare importanti opere di carattere sociale, come scuole, ostelli e strade, gestendone in alcuni casi le procedure con alleggerimento dei carichi di lavoro dei Comuni. La stessa Giulianova” dice ancora il primo cittadino “ha potuto contare sul finanziamento del BIM, circa 35.000 euro, per i lavori di rifacimento del manto d’asfalto di Traversa Mari e di via Paduni, realizzati nel settembre dello scorso anno, ma anche per il sistema di illuminazione di via per Mosciano. Il B.I.M., inoltre e sempre per rimanere a Giulianova, è componente e quindi cofinanziatore dell’Ente Porto, ciò che permesso, tra gli altri, la riapertura del distributore del carburante del porto. Ha poi sponsorizzato eventi cittadini importanti, dal Festival Internazionale delle Bande Musicali a Giulia Eventi al Presepe Vivente. Senza poi dire che proprio grazie alla forza che un consorzio di comuni può avere, è possibile contrastare le pretese delle società concessionarie che vogliono pagare meno pur sfruttando i beni comuni del nostro territorio, soprattutto di quello montano. Io credo che il fine per cui siano stati costituiti i B.I.M. rimangano giusti. Quindi, piuttosto che scioglierli, bisognerebbe semmai snellirli, magari riducendo ancor più il numero dei rappresentanti, anche se, va detto, già nel 2008 vi fu una sforbiciata al numero degli assessori. Una ultima notazione: in caso di scioglimento del B.I.M. Giulianova introiterebbe appena 24.203,22 euro, fermo restando che il nostro Comune, attualmente, percepisce grazie al B.I.M. 12.205,74 euro ogni anno”.