Mentre le grandi manovre in seno alla maggioranza porteranno la giunta ad avere otto assessori, il Partito Democratico, tramite il consigliere Flavio Bartolini, torna sulla questione delle scuole allo stadio, sottolineando di nuovo l’inadeguatezza dell’eventuale scelta già in primis lanciata dal Movimento 5 Stelle con il consigliere Berardini.
“Nella nuova sistemazione di Piano d’Accio saranno 2,3 i milioni previsti per adeguamenti a un immobile decentrato, di proprietà privata a cui bisognerà prima o poi pagare canoni d’affitto, lontano dal tessuto cittadino e avulso nella sua struttura. Ci vantiamo di essere un paese democratico e civile, uno dei cofondatore di quella grande unione di popoli liberi e progrediti dal nome Unione Europea che ha nell’eurocentrismo e nella superiorità antropologica il suo perno di gravità rispetto al “ciarpame” orientale e terzomondista sottosviluppato, ma poi ci riduciamo a cavare una scuola dalla curva di uno stadio-centro commerciale. Seriamente non riusciamo a partorire un’idea migliore del far andare i nostri figli in una struttura simile? E poi, chi avrà il “privilegio” di andare li? Per quali criteri? Se questa fosse stata una decisione presa in controtempo dagli avvenimenti, più o meno 5 mesi fa, sarebbe anche stata accettabile, una volta capita la psicosi post-sisma, ma il perseveramento di un tale progetto totalmente estemporaneo ora è un suicidio politico e sociale”.
Secondo Bartolini, “Sistemare una scuola fuori Teramo, in un paese dove il carattere momentaneo assume il carattere di definito, significa attentare ancora una volta alla stabilità, già minata, della cittadina. Una inidoneità simile, persistente da anni, prosciuga la linfa alla città e pone a dura prova i nervi dei suoi abitanti. Facciamo pullman e marce quando poi, i primi a fare l’harakiri siamo proprio noi stessi. Come si sostanzieranno gli accorpamenti? Con quali criteri saranno fatti? Quali sono i piani? Tutto tace”.