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Pineto, il Consiglio Comunale in difesa del San Liberatore: Pronti a impugnare l’atto aziendale

Pineto. Siamo pronti ad impugnare l’atto aziendale della Asl di Teramo. Sono queste le parole del sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, all’indomani del consiglio comunale straordinario di ieri, durante il quale si è discusso del futuro dell’ospedale San Liberatore di Atri.

E non sembra affatto sorpreso, il primo cittadino pinetese, dell’assenza del manager Giustino Varrassi, invitato a presenziare all’assise, ma ieri grande assente. “Se sa che il terreno è poco fertile, allora non si presenta, contrariamente a quanto aveva fatto a Silvi” ricorda Monticelli.

 

Presente, invece, in rappresentanza del Comitato ristretto dei Sindaci, il primo cittadino atriano, Gabriele Astolfi, che se da una parte mostre qualche piccola perplessità rispetto all’atto aziendale, dall’altra sembra tornare tra i “ranghi”, dichiarando subito dopo che, no, “l’atto aziendale non è affatto penalizzante, anzi, potenzierà ancor di più il San Liberatore”.

 

Ma tant’è, i “difensori” del nosocomio atriano, quelli che più volte hanno “guidato” i cittadini su quel piazzale per gridare forte che l’ospedale e i medici non saranno mai abbandonati, loro sono pronti a continuare la loro battaglia. Soprattutto dopo la chiusura di Psichiatria: il ricorso è già pronto, assicura Monticelli.

 

Nel frattempo, nello stesso consiglio comunale di ieri, i consiglieri comunali del Pdl pinetese hanno presentato un documento nel quale dichiarano il loro appoggio in difesa del San Liberatore ed esprimono una posizione decisamente critica e contraria nei confronti dell’atto aziendale. Una presa di posizione che di sicuro va ad acquisire un certo peso.

Di seguito, pubblichiamo il testo del documento presentato dal Pdl e letto in Consiglio Comunale.

 

Essendo decorso ormai un anno dalle prime notizie relative l’adozione da parte della Direzione Generale della ASL di Teramo di provvedimenti di riordino e razionalizzazione dell’Ospedale S. Liberatore di Atri, i sottoscritti consiglieri comunali di minoranza, eletti nella lista di centro-destra denominata “A PINETO”, sigg.ri ASSOGNA Gianni, CHIATAMONE RANIERI Mario, DI PIETRANTONIO Luca, FERRETTI Maria Assunta, MANTINI Angelo, RAPACCHIALE Gabriele e SAVINI Antonello, intendono assumere una posizione chiara ed univoca nei confronti della descritta situazione, che attiene inevitabilmente anche i cittadini di Pineto.

Premettiamo di non condividere nella maniera più assoluta, l’operato del Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, che da tempo, sta intraprendendo arbitrariamente molteplici iniziative, senza premurarsi di interpellare o in alcun modo coinvolgere l’intero Consiglio Comunale sulle azioni più efficaci da porre in essere a salvaguardia della nostra cittadinanza. Ciò con particolare riferimento alle iniziative che vanno a riverberarsi sulle casse comunali, quali ad esempio il sistematico ricorso alle competenti Magistrature avverso i provvedimenti amministrativi posti in essere dalla Direzione Generale della ASL, nei confronti dell’Ospedale S. Liberatore.

L’atteggiamento sin qui tenuto dal primo cittadino di Pineto è parso più orientato alla conquista di grande visibilità e ad un disperato tentativo di recuperare le proprie quotazioni, giunte ormai ai minimi storici, che volto all’effettiva difesa della struttura ospedaliera di che trattasi.

Fatta questa doverosa premessa, i sottoscritti consiglieri non possono esimersi dal mostrare le proprie perplessità dinanzi all’operato della citata Direzione Generale che, da quanto emerge dai provvedimenti sin qui adottati, sembrerebbe diretto ad un eccessivo e sistematico depotenziamento dell’Ospedale di Atri, in quanto non limitato alle sole Unità Operative da razionalizzare ed ottimizzare, ma esteso anche a reparti che erogano molteplici prestazioni sanitarie e a quelli che erogano prestazioni, addirittura, di vitale importanza per gli utenti ospedalieri.

Inoltre, non possiamo non considerare, l’importanza che l’Ospedale di Atri riveste per le comunità di Atri, Pineto, Silvi e per quelle di altri comuni dell’entroterra teramano, i cui cittadini, laddove si

proseguisse in quest’opera di depotenziamento del nosocomio atriano, dovrebbero rivolgersi, sempre e comunque, a strutture troppo lontane dal proprio comprensorio territoriale, quali quelle di Giulianova, Teramo o addirittura S. Omero.

Teniamo ad evidenziare che, prima di assumere una posizione così netta e di certo critica nei confronti della Direzione Generale della ASL di Teramo abbiamo osservato attentamente gli sviluppi della situazione; sviluppi che, obiettivamente, ad oggi non sono stati, di certo, positivi per l’Ospedale di Atri e per tutti coloro che quotidianamente fruiscono delle prestazioni erogate da codesta struttura, in primis i cittadini di Pineto.

Pur volendo soprassedere sulle questioni meramente politiche che, sin dall’inizio hanno purtroppo animato il dibattito sull’Ospedale S. Liberatore, non possiamo tacere che alcune scelte da parte della Direzione Generale di Teramo non sempre sembrano avere una connotazione amministrativo-sanitaria; per lo meno, ciò è quello che talvolta i sottoscritti avvertono, essendo prim’ancora che consiglieri comunali, cittadini di Pineto e, quindi, fruitori della struttura di che trattasi.

Non possiamo però soprassedere sulle continue doglianze degli operatori del settore sanitario, quali medici, infermieri ed impiegati o dei semplici cittadini, che hanno spesso manifestato nelle più svariate forme il loro dissenso e la loro preoccupazione dinanzi all’opera di “svestimento” cui è assoggettato l’Ospedale di Atri.

Ciò detto, i sottoscritti consiglieri, cogliendo l’occasione della presente adunanza del Consiglio Comunale di Pineto, comunicano la loro assoluta contrarietà ad iniziative e/o provvedimenti nei confronti dell’Ospedale di Atri che non siano motivati dalla pura ed asettica ottimizzazione dei reparti sanitari e diretti alla razionalizzazione della spesa pubblica; gli stessi fanno, altresì, presente che laddove necessario si faranno promotori o comunque parteciperanno ad iniziative di contestazione e protesta, ritenute funzionali alla tutela dell’Ospedale S. Liberatore di Atri e alla salvaguardia dei cittadini tutti e che non abbiano, ovviamente, connotazioni meramente politiche o strumentali.

Ciò per dovere civico ed istituzionale e per altissimo senso di responsabilità nei confronti della collettività.