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Civitella del Tronto, problema cave, sindaco: prima di lanciare accuse, bisogna informarsi

Civitella del Tronto. “Ma quale totale disinteresse, ma quale disinteresse interessato!”. Con una nota l’amministrazione comunale di Civitella del Tronto risponde all’Idv ed al Pdci che avevano recentemente accusato l’Ente di non aver mosso un dito in relazione al rilascio di un’autorizzazione per l’apertura di una nuova cava situata in prossimità del centro abitato di Piano Risteccio. “Prima di parlare e lanciare accuse, sarebbe opportuno informarsi. Nessuna autorizzazione è stata rilasciata dalla Regione Abruzzo per l’apertura della cava in questione. Anzi, la nostra amministrazione comunale – dichiara il Sindaco Gaetano Luca Ronchi – è contraria al rilascio di nuove autorizzazioni per l’apertura di cave, soprattutto in un territorio, quale è quello civitellese, di notevole interesse  naturalistico e monumentale, meta di un consistente afflusso turistico. Nello specifico, in relazione al progetto presentato presso questo ente in data 8 settembre 2011 relativo alla verifica di assoggettabilità per l’apertura della cava nel territorio di Piano Risteccio, il Sindaco con nota del 9 novembre 2011 (prot. 10117) indirizzata alla Regione Abruzzo servizio tutela, valorizzazione   del paesaggio e valutazioni ambientali, aveva espresso parere contrario dal punto di vista ambientale all’apertura e coltivazione della cava, anche in considerazione del fatto che l’area in oggetto era posta al di fuori della perimetrazione del Piano Speciale Territoriale di Recupero Cave, che la stessa risultava interessata da un’area boschiva, collocata oltretutto a pochi metri dal centro abitato di Piano Risteccio ed a un’area destinata a Zona B2 di completamento estensivo.
Sulla base, poi, della recente e condivisibile approvazione in Consiglio regionale del 30 dicembre 2011 dell’art. 29 della Legge Finanziaria (pubblicato sul BURA il 18 gennaio 2012), articolo che ha sospeso il rilascio di tutte le autorizzazioni fino all’approvazione del Piano regionale per l’esercizio delle attività estrattive, la Regione Abruzzo dovrà dichiarare improcedibile (cioè non potrà essere svolta neanche l’istruttoria), la domanda in questione.
La richiesta di sospendere tutte le autorizzazioni all’escavazione in corso, sollecitata dalle due forze politiche, quindi, era stata già adottata dalla Regione Abruzzo. Al riguardo il problema che si pone è forse più generale. Dovrà essere affrontata, anche a livello regionale, la questione concernente il ruolo dei Comuni nel rilascio delle autorizzazioni alle attività estrattive.
“Fino ad adesso i Comuni – prosegue il Sindaco – hanno avuto un ruolo troppo marginale nell’iter autorizzativo. Occorre che riacquistino la giusta centralità. Non è possibile che le decisioni che riguardano e ricadono su un territorio, vengano adottate limitandosi a chiedere a chi quel territorio lo amministra esclusivamente un parere tecnico”.