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Civitella del Tronto, nuova cava in arrivo: protestano Idv e Pdci

Civitella del Tronto. Torna d’attualità il problema cave. A sollevare la tematica sono due forze politiche di Civitella del Tronto, Idv e Pdci, che lamentano tra le altre cose che l’attuale amministrazione di centrodestra non ha ritenuto dover affrontare la questione. Nell’ampio territorio cittadino, la zona più interessata alla coltivazione di cave è quella che costeggia la statale 81, tra Rocche e Villa Lempa, nella località conosciuta come Piano Risteccio. In questa zona è stata autorizzata, dalla Regione, una nuova cava da parte della società Daeli. Società non nuova a richieste del genere a Civitella, visto che nel 2007 aveva avanzato una richiesta analoga per effettuare attività estrattive a Collebigliano, su di una superficie di 19mila metri quadrati. Ora la proposta riguarda Piano Risteccio, e interessa 2,7 ettari, in una zona a ridosso della statale, di abitazioni private e a poca distanza dalla centrale Enel e dal fiume Salinello. Il progetto di intervento prevede la suddivisione dell’area in due lotti per un quantitativo totale di materiale litoide da estrarre pari a mc. 301.628,58. La durata della coltivazione è prevista in otto anni. Lo scavo verrà effettuato a gradoni di altezza non superiore a m.7 ed inclinazione non superiore a 33° e si arriverà ad una profondità media di metri 18 circa. Il materiale estratto sarà utilizzato prevalentemente per la produzione di calcestruzzo in un altro luogo e produrrà un utile lordo del 13,50%.” E’ previsto il ripristino del sito mediante l’utilizzo della terra di esubero della costruenda variante sulla statale 81”, si legge nella nota di Idv e Pdci, “ (ma la variante è già in corso d’opera e lo scavo deve ancora iniziare e per di più durerà almeno 8 anni), da quella di provenienza da scavi per edifici civili (non ci sembra che nel nostro territorio ed  in quelli limitrofi attualmente ci sia una così intensa attività edilizia), e da quella proveniente da cave vicine (ma se hanno gli stessi problemi?).
La nostra valutazione a pelle sul progetto è che aumenteranno gli inquinanti: rumori, polveri e gas di scarico, anche se il piano prevede l’innaffiamento; la S.S. 81 subirà seri danni a causa dell’aumento di mezzi pesanti a pieno carico circolanti; aumenteranno i disagi per la popolazione: la cava è a ridosso del centro abitato; ci sarà un impatto ambientale notevole; verrà alterato l’eco sistema del fiume Salinello e alla fine rimarremo con un bel cratere profondo 18 metri. Tutto ciò sta avvenendo con il totale disinteresse (o disinteresse interessato) dell’amministrazione comunale, che a dispetto di una richiesta di moratoria sulle cave come da programma elettorale (nero su bianco), non ha ancora alzato un dito per dissentire. Paghiamo, inoltre, le conseguenze della mancanza di una legge regionale sulle cave che da ben 23 anni attende di essere varata, si opera in base alla legge regionale n.54 del 26 luglio 1983 che all’art. 3 recitava : “spetta alla Giunta predisporre il piano regionale per l’esercizio delle attività estrattive e di escavazione entro il 31 dicembre 1989”. Ci auspichiamo che il neo Assessore all’Ambiente De Giorgis, fresco di nomina, produca atti concreti al fine di contenere e ridurre il fenomeno. Nel frattempo, in attesa di un vero Piano Cave,si chieda alla Regione la sospensione sia di nuove autorizzazioni sia di quelle non ancora avviate”.