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Teramo, costruzioni in zone sismiche: l’Ordine degli Architetti chiede una revisione delle tariffe

Teramo. Il 24 novembre scorso è entrata in vigore la Legge Regionale n. 28, avente ad oggetto “Norme per la riduzione del rischio sismico e modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”.

L’Ordine degli Architetti di Teramo, pur condividendo in gran parte l’articolato della norma, sottolinea, in una nota, come la nuova procedura per il deposito e l’autorizzazione comporterà, oltre a tempi maggiori e a procedure più complesse, anche il pagamento di contribuiti e diritti di istruttorio che ammontano a 30 euro per la quota spettante alla Regione e partono da 500 euro fino ad un massimo di 10mila euro per la quota spettante alle Province. A questo si aggiunge una quota di 100 euro solo per la consultazione degli atti.

“Pur comprendendo che queste somme serviranno ad integrare la riorganizzazione degli Uffici Provinciali favorendo l’espletamento, in tempi accettabili, delle procedure previste dalla nuova norma” commenta il presidente dell’Ordine Giustino Vallese “sottolineiamo come l’entità degli importi previsti sia sproporzionata rispetto alle modalità di istruttoria, tenendo conto che anche per il semplice deposito vengono previsti importi considerevoli. In un periodo di crisi economica, che si ripercuote soprattutto sull’attività edilizia, gravare con nuove tasse sugli imprenditori edili, le società ed i singoli privati, non potrà che aggravare le criticità di un settore che non vede, all’orizzonte, segnali di ripresa. Se una riorganizzazione degli uffici è necessaria, tutto ciò non può ricadere totalmente sulle spalle dei cittadini. Pertanto chiediamo alla Regione Abruzzo di rivedere le tariffe relative alle autorizzazioni, depositi e accesso agli atti, compensando i maggiori oneri organizzativi dovuti all’applicazione della nuova norma con una riorganizzazione degli uffici che non gravi sull’utente finale, sia in termini di costi che di tempi”.