Teramo, al via la campagna adesioni al Movimento Idea di Quagliariello

Raccogliere gli elettori di centrodestra in un nuovo contenitore che possa essere una risposta per quanti non si ritrovano più nei partiti tradizionali, ricostruendo un progetto moderato-liberale. Questo l’obiettivo del movimento Idea che questa mattina si è presentato a Teramo alla presenza del senatore Gaetano Quagliarello, nonché presidente nazionale del movimento, affiancato dal consigliere regionale Mauro Di Dalmazio.

Una chiamata a raccolta per tutti i movimenti civici che, in attesa di strutturazione sul territorio attraverso dei congressi provinciali e regionali previsti per la metà di aprile, ha dato il via alla campagna di adesione in tutte le province abruzzesi.

“Vogliamo diventare un partito”, ha detto Quagliariello, “sul modello americano e dunque di coalizione, dove le differenze non vengano mortificate, ma al contrario esaltate”. E in previsione di questo si sta già lavorando per cercare dei possibili candidati per le prossime amministrative, puntando soprattutto ai grandi Comuni.

“Stiamo organizzando già una grande grande assemblea programmatica regionale”, ha confermato Di Dalmazio, in programma tra la fine di marzo e i primi di aprile, poiché crediamo nella possibilità di un progetto che, coinvolgendo il territorio, possa dare voce a forze civiche differenti che possono comunque stare insieme seppur nella diversità”.

E Quagliariello ha voluto incontrare anche il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, per discutere insieme sugli emendamenti da presentare al Decreto sisma considerato insufficiente e inadeguato per l’intera regione abruzzese, dando seguito, dunque, alle richieste presentate dal territorio nella manifestazione romana del 2 marzo scorso.

“E’ stata l’occasione per sensibilizzarlo rispetto agli obiettivi che intendiamo raggiungere”, ha detto Di Sabatino, “obiettivi ampiamente convergenti con l’Associazione nazionale dei Comuni e con l’Unione delle Province che li hanno fatto propri. Domani presenteremo gli emendamenti al Decreto ed è fondamentale creare un’ampia rete di condivisione rispetto a quello che sarà il dibattito parlamentare. Per noi, per l’Abruzzo, è importante far comprendere le specificità che sono alla base delle nostre richieste. Quagliarello, inoltre, anche per la sua storia istituzionale, è molto attento rispetto alla questione Province: dopo la bocciatura del Referundum questi enti sono in un guado che rischia di diventare una palude se non si interviene legislativamente, una condizione a tutto discapito dei servizi”.

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