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Teramo Lavoro, la Procura apre un’inchiesta

Teramo. Presunte irregolarità nella Teramo Lavoro srl, la società in house guidata dall’amministratore unico Venanzio Cretarola, affidataria dei servizi della Provincia. Su questo sta indagando il sostituto procuratore Bruno Auriemma della Procura di Teramo che, nelle scorse settimane, ha aperto un’inchiesta, rispetto alla quale, al momento, non si conoscono molti particolari.

La questione si sposta, dunque, dai banchi della politica agli uffici giudiziari e,  stando alle prime indiscrezioni, l’indagine sarebbe partita da alcune denunce e dagli esposti presentati dai sindacati, che avevano puntato l’attenzione sul’uso delle risorse derivanti dal Fondo Sociale Europeo. Ma anche sui “poco chiari” spostamenti di dirigenti e sul blocco del processo di stabilizzazione di quelli che sono i “precari storici” dell’ente.

Il reato ipotizzato, ad oggi, sarebbe l’abuso in ufficio e ci sarebbero già delle persone iscritte nel registro degli indagati.

 

Il commento della Funzione Pubblica Cgil Teramo. “Più passa il tempo più si rafforzano le ragioni per cui la FP CGIL di Teramo si è opposta alla riorganizzazione dell’Ente Provincia. Si continuerà, quindi, a denunciare che i trasferimenti di personale sono avvenuti per ragioni punitive che nulla hanno a che vedere con l’efficienza dei servizi da erogare ai cittadini. L’Ente, infatti, rischia di rimanere bloccato in quanto sono emerse ora tutte le carenze e le inefficienze di una riorganizzazione attuata in fretta e furia. L’imponente rimodulazione della struttura avrebbe potuto essere praticata dopo un periodo di sperimentazione. Si sarebbero evitati i problemi con i sindacati e l’Amministrazione provinciale avrebbe potuto tarare meglio le difficoltà che si sono oggi evidenziate. Se l’obiettivo era quello di migliorare i servizi, il risultato è stato fallimentare e ha gettato l’Ente nella confusione. Basti pensare che nel 2° settore i dirigenti cambiano ogni 6 mesi, nel 3° addirittura ogni 15 giorni e da oggi è senza dirigente. La riorganizzazione non ha tenuto conto delle competenze e delle professionalità acquisite nel tempo dai dipendenti. Altro punto dolente. Nessun cambiamento, nessuna inversione di rotta è stata realizzata rispetto al passato nonostante le promesse elettorali: i cantonieri sono sempre di meno e i fondi che per legge sono destinati alla formazione del personale vengono illegittimamente utilizzati. Questa volta sono serviti per pagare i compensi ai due consulenti esterni incaricati di formare il personale a seguito della ispezione ministeriale dello scorso anno. Riguardo alla Teramolavoro srl, la FP CGIL di Teramo denuncia il ritardo del pagamento degli stipendi – ottobre e novembre – dei 110 lavoratori e informa che metterà in campo tutte le iniziative per tutelare il loro posto di lavoro e i servizi che essi rendono alla cittadinanza”.