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Giulianova, lo sfogo dell’ex presidente dell’Ente Porto Paolo Vasanella

A quasi tre settimane dall’elezione di Marco Verticelli quale nuovo presidente dell’Ente Porto di Giulianova, il suo predecessore, Paolo Vasanella, esce allo scoperto per commentare quanto accaduto in occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’organismo.

Non lo ha fatto all’indomani dell’elezione per i noti fatti di cronaca legati al maltempo e al terremoto, episodi che hanno messo in ginocchio l’intero Abruzzo. Ma dopo il lungo e giustificato silenzio, Vasanella ha deciso di parlare per stigmatizzare il comportamento

“irriguardoso ed assolutamente privo di umano rispetto verso la mia persona dei vertici degli Enti dai quali è dipesa la mia sostituzione”.

Si riferisce soprattutto al sindaco Francesco Mastromauro, al presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, al presidente della Camera di Commercio Gloriano Lanciotti e all’assessore regionale Dino Pepe.

Ma anche ad alcuni “personaggi ombra”, come li definisce l’ex presidente dell’Ente Porto della politica locale, che

“mentre lodavano in più circostanze il mio operato”, sottolinea Vasanella, “anche attraverso la stampa, iniziavano dal 12 dicembre scorso per finire al 20 gennaio 2017 con alcuni rinvii, una vera farsa, fatta di finti contrasti sui nomi da eleggere, richiesta di Curricula avanzata e poi abortita dal sindaco Mastromauro, che hanno portato alla mia sostituzione. Bisogna garantirsi un futuro politico ed allora vale la pena partecipare (sacrificando alcune ore del proprio tempo) ad una assemblea all’Ente porto… si danno incarichi e strapuntini, anche contravvenendo ad una richiesta di rinvio dell’assessore Pepe, fatta, in considerazione che l’Abruzzo ed in particolare la nostra Provincia stava vivendo in quei momenti una tragedia epocale”.

Non usa poi mezzi termini Vasanella quando ricorda che per l’elezione del suo successore, in assenza del numero legale per poter deliberare, l’assemblea aspetta un’ora, in attesa del

“soccorso amico sollecitato del comune di Alba Adriatica, il gioco vale la candela…”.

E’ la prima volta nella storia dell’Ente, che non viene concesso ad un Presidente il secondo nonché ultimo mandato, per portare a termine il piano programma intrapreso.

“Il Governatore Gianni Chiodi si comportò diversamente”, prosegue Vasanella, “Era nel loro pieno diritto sostituire il presidente o i consiglieri ma, per decenza, avrebbero dovuto farlo con sincerità e trasparenza. Oggi, la mia speranza è che questo Ente venga amministrato anche da un solo uomo, ma con passione e competenza, convinti che questa bella realtà portuale, vanto della Provincia Teramana e della Regione Abruzzo, non continui ad essere considerato uno snodo d’acqua o ancor peggio serva a sistemare amici che magari in passato hanno pensato anche di smantellarlo”.

E del suo futuro? Paolo Vasanella continuerà ad essere un dipendente della Asl di Teramo, oltre che un attivista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.