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Giulianova, tutti insieme per salvara la farmacia comunale

Giulianova. Tutti insieme per salvare la farmacia comunale: l’ex sindaco Romolo Trifoni, Progresso Giuliese, Il Cittadino Governante, il Pdl (con la Giovane Italia), Rifondazione Comunistra e Assofarm. Il maltempo non ha fermato il Comitato che si è ritrovato in via Trieste, davanti alla farmacia comunale, per poi trasferisi nella sala dell’Hotel Corallo per la conferenza stampa.

Diversi politici di schieramento opposto e soprattutto tanti cittadini che non vogliono che la farmacia comunale sia venduta. A prendere la parola per primo l’ex sindaco Trifoni che ha fortemente criticato la Giunta Mastromauro, definita una giunta di quaquaraqua con tanto di citazione de “Il giorno della Civetta” di Leonardo Sciascia: “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà”.
In rappresentanza di Assofarm il coordinatore regionale Giorgio Masciocchi che ha portato i saluti del presidente e la solidarietà di tutta l’associazione nella battaglia per evitare la vendita della farmacia comunale. L’associazione farmacisti ha chiesto con una lettera del presidente nazionale di poter incontrare il sindaco Mastromauro, nel frattempo Masciocchi ha precisato che nei prossimi giorni girerà al Comitato i pareri dei legali dell’associazione su alcuni richieste segnalategli durante l’incontro di questa mattina. La possibilità di vendere solo il 49% o di fare un consorzio con i comuni limitrofi (due delle dieci domande di Laura Ciafardoni), oppure, come richiesto dal consigliere del Pdl Rota se nel caso di vendita il Comune sia tenuto a pagare il 30% tasse come in qualsiasi altra operazione commerciale.
Il capogruppo Pdl, Paolo Vasanella, per ripianare il bilancio comunale ha avanzato proposte alternative come dare in gestione tutto il complesso sportivo.
Progresso Giuliese, presente al completo, attraverso le parole della coordinatrice Laura Ciafardoni che ha rinnovato gli ormai famosi dieci quesiti, ribadendo l’impossibilità di aprire per i prossimi dieci anni un’altra farmacia comunale a Colleranesco, ipotesi avanza da un assessore comunale.
Elisa Braca, in rappresentanza della Federazione della Sinistra, ha ricordato le battaglie di Rifondazione Comunista in difesa della farmacia comunale nella passata Giunta Ruffini. L’ex assessore ha anche spiegato l’impossibilità di presentare un referendum per la mancata approvazione da parte dell’amministrazione comunale in carica di alcune modifiche allo Statuto e sempre la segretario provincia della Federazione della Sinistra ha posto l’interrogativo: “che fine ha fatto l’idea dell’assessore Forcellese di istituire i consigli di quartiere per garantire la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione?”.
In ultimo Franco Arboretti ha ripercorso tutte le mosse dell’amministrazione comunale fino a giungere alla decisione di vendere la farmacia comunale per recuperare il debito. Il consigliere comunale del Cittadino Governante ha riproposto cifre  e numeri, già menzionate sabato pomeriggio al Kursaal nel primo tentativo di “bilancio partecipato”, delle casse comunali. Poi è tornato sui presunti errori del passato come la vendita dell’area del pioppeto (amministrazione Ruffini) e l’ultima “svendita della scuola Acquaviva”. Arboretti ha anche espresso alcuni dubbi sul bando per la vendita della farmacia che scade il prossimo 11 novembre alle ore 11. Per Il Cittadino Governante difficile che qualcuno trovi così tanti soldi in meno di un mese per partecipare all’asta; ricordando anche che l’amministrazione comunale non ha voluto approvare la propria proposta che considerava valida la gara, soltanto alla presenza di due domande.