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Giulianova, gestione dei rifiuti: il Cittadino Governante presenta un’interrogazione urgente

Giulianova. Quanto costa la gestione dei rifiuti? Ci sono risparmi con la raccolta differenziata? Dove finiscono i rifiuti selezionati dai cittadini con la raccolta differenziata? Quanti sono gli introiti derivanti dai rifiuti riciclati? Perchè in 4 anni, nonostante la raccolta porta a porta, la spesa per la pulizia della città è raddoppiata?

E’ quanto chiede Franco Arboretti, Gruppo Consiliare Il Cittadino Governante, nell’interrogazione urgente presentata al sindaco Francesco Mastromauro ed all’assessore all’Ambiente Gabriele Filipponi.

“Nel 2007” spiega Arboretti “iniziò la raccolta differenziata col sistema porta a porta sulla parte del Lido ad est della Statale Adriatica”. Servizio esteso, poi, tre anni dopo, a quasi tutto il resto della città.

“La raccolta differenziata” continua “va fatta perché è ecologicamente razionale, è un obbligo di legge e dà vantaggi sia perché fa conferire molto meno in discarica con riduzione dei costi, sia perché si ottengono introiti dai rifiuti destinati al riutilizzo. Man mano, quindi, si sarebbe dovuto spendere sempre meno nella gestione dei rifiuti con riduzione della Tarsu pagata dai cittadini. Invece, ogni anno il Comune spende sempre di più, anzi viene periodicamente chiamato, assieme agli altri 5 comuni del CIRSU, anche ad esborsi straordinari aggiuntivi (quasi 4milioni e mezzo di euro nel 2009, 230mila euro nel 2010, 2 milioni e mezzo di euro a luglio 2011 e 2 milioni e 300mila euro nell’agosto 2011). Nel Riequilibrio di Bilancio di qualche giorno fa, addirittura, si è dovuto ripianare un buco enorme che porta la spesa per la pulizia della città del 2011 a quasi 8 milioni di euro. Nel 2007, quando partì il porta a porta, si spendevano 3 milioni e 661 mila euro. Mentre era lecito attendersi una progressiva diminuzione, in 4 anni la spesa è più che raddoppiata”.

Una situazione che lo stesso Arboretti definisce di una “gravità inaudita e siccome, per far fronte ad una spesa ormai fuori controllo, la città è costretta a vendersi i gioielli di famiglia, crediamo sia ora di fare chiarezza e di spiegare ai cittadini cosa sta realmente accadendo”.