Val Vibrata. Il rilancio della Val Vibrata passa attraverso un progetto politico mirato. E’ questa la proposta che cavalca il Pd, alle luce degli ultimi dati, in aumento, per numero di disoccupati e aziende che chiudono i battenti. “Chiediamo a Chiodi che la Val Vibrata” spiegano i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Peppino Di Luca, “nel prossimo Tavolo previsto per il 13 ottobre venga subito inserita nel Patto per l’Abruzzo come è di fatto avvenuto per l’automotive. Il tessile-manifutteriero è il settore da difendere e rilanciare così come l’automotive. Senza questo comparto la provincia di Teramo arretrerà pericolosamente sia in termini occupazionali che da un punto di vista strategico. La prima cosa è quindi il riconoscimento politico di area di crisi poi servono le contromisure attraverso dei progetti specifici. Presenteremo le nostre proposte per iscritto al Tavolo del 13 ottobre chiedendo di inserirle e di aprire una discussione con tutte le componenti del Patto.” Per i consiglieri del Pd il modello da seguire è quello marchigiano dove la Regione ha rilanciato il settore calzaturierio del Fermano aiutando le imprese con progetti di internazionalizzazione, di valorizzazione del brand e formazione di figure professionali in grado di apportare nuova energia, creatività e competenze al settore.
“Come per il calzaturiero, il tessile della Val Vibrata deve rinnovare la propria strategia di internazionalizzazione” dicono dal Pd, “ e caratterizzarsi come marchio di qualità e prodotto made in Italy. Se le Marche hanno raggiunto Paesi emergenti come Russia, Cina e Brasile anche la Val Vibrata può farlo, iniziando a guardare all’intero mercato globale e specificatamente alle fasce di consumo medio-alta”.
Altra proposta dei democratici è quella di iniziare un percorso che in modo coordinato punti ad una decisa azione di “lobby tecnico-diplomatica” a tutela del made in Italy e del sistema manifatturiero della Val Vibrata.”Mentre Spacca va in Cina ad incontrare i vertici del paese che più cresce al mondo” si legge nella nota, “ la Regione Abruzzo manda l’assessore Febbo in giro per il mondo senza una strategia e senza mettere in competizione i mercati. Questo è l’esempio di quanta distanza ci sia tra l’azione della giunta marchigiana e quella di un Chiodi chiuso da solo nel Palazzo che non ha preso una sola iniziativa o contatto con i mercati esteri emergenti per aiutare le imprese della sua Regione.”
Di Luca e Ruffini chiedono inoltre notizie su quali siano state le iniziative della Regione per sostenere l’attuazione del Protocollo tra tutte le parti sociali e datoriali intitolato “Il futuro è iniziato… ieri” sottoscritto lo scorso, 9 luglio 2010 a Teramo. Una iniziativa che fu promossa da Confindustria Teramo e che faceva il seguito ad un Consiglio Regionale Straordinario (convocato dal Pd) in data 22 ottobre 2009 proprio per discutere dei “Provvedimenti urgenti da adottare per fronteggiare la grave crisi economica che sta investendo la provincia di Teramo. Attendiamo inoltre, concludono i consiglieri del Pd, di sapere se anche l’iniziativa dell’Assessore Gatti, ovvero della designazione al Ministero dello Sviluppo Economico della Val Vibrata (del 7 marzo 2011) come area di crisi industriale complessa, si concretizzerà in un Accordo di programma finanziato dallo Stato o se invece rimarrà solo un cumulo di carta e di buone intenzioni”.