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Salvini ad Atri, Verrocchio: ‘non si prendono in giro gli abruzzesi’

Atri. Non si arrestano le polemiche il giorno dopo la visita di Matteo Salvini ad Atri.

“Onorevole Salvini, oggi pomeriggio mi è arrivata una Sua lettera nella quale mi veniva offerto il Suo aiuto. Onorevole Salvini, non le rispondo dicendo di prendere una pala e intanto darsi da fare. Questo penso che lo direbbe Lei. Io Le dico altre cose. Le dico che forse è arrivato un pò tardi, perché noi in Abruzzo è da lunedì che stiamo facendo fronte ad una calamità come non se ne vedevano da decenni, alla quale si è aggiunto anche il terremoto. Quando dico noi, intendo noi tutti: amministratori come me, che da lunedì stanno cercando in tutti i modi di alleviare gli enormi disagi dei cittadini; uffici e dipendenti comunali, che cercano di coordinare quelle poche risorse che ci sono rimaste dopo i tagli dello Stato; volontari e operai, che stanno lavorando al freddo, sotto la neve e spesso in condizioni pericolose; e soprattutto i cittadini, che troppo spesso sono rimasti senza i servizi essenziali”.

Così ha scritto il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio su facebook, aggiungendo “noi del Suo aiuto, nel caso, ne avremo avuto bisogno da lunedì, non da oggi, quando Lei si è fatto un giro su molte strade che erano state già ripulite da persone che hanno sputato sangue. Magari poteva stare con noi giorni fa, mentre cercavamo di metterci in contatto in tutti i modi con i gestori dei servizi, a volte anche senza avere nessuna risposta. Forse avrebbero ascoltato più Lei che noi, visto che noi siamo solo piccoli sindaci di provincia mentre Lei è un europarlamentare. Ma Lei vivaddio si è ricordato dell’Abruzzo oggi. Aggiungo anche un’altra cosa: Lei rappresenta un’istituzione, e le istituzioni l’aiuto lo mettono in campo, non lo offrono, altrimenti sa tanto di sonora presa in giro. Che cosa avrebbero detto i miei cittadini se io avessi loro mandato una mail offrendo il mio aiuto? Mi sarebbero giustamente corsi dietro con i forconi, perchè le istituzioni sono chiamate ad agire, non a offrire il loro aiuto. Sono i privati cittadini cittadini che offrono il loro aiuto (e ce ne sono stati), e Lei non è un privato cittadino. Oppure avrebbe potuto fare il volontario, e gliene saremmo di sicuro stati grati. Molti territori sono ancora al gelo, senza luce e senza acqua, mi dice. Ma và? Lo sapevamo, perché i giornalisti fanno bene il loro mestiere e tramite Whatsapp e Facebook siamo aggiornati in tempo reale dai nostri cittadini, che giustamente ci sollecitano.  Aggiungo anche un’altra cosa: è davvero di cattivo gusto la sua iniziativa di offrire aiuto, mentre siamo ancora sgomenti per ciò che sta accadendo in queste ore a Rigopiano.  Onorevole Salvini, sì, abbiamo avuto, abbiamo e avremo bisogno di aiuto, anche per riparare i tanti danni che verranno fuori. Ma ho come la sensazione che come Lei si è ricordato dell’Abruzzo un pò tardi, così se ne scorderà un pò presto. Sappiamo arrangiarci, tutti, stia tranquillo, perchè altrimenti in questi giorni non ne saremo venuti fuori. Onorevole Salvini, Lei non sta offrendo aiuto: Lei sta facendo campagna elettorale. Quindi una cosa gliela chiedo: non faccia campagna elettorale, per piacere, sulle disgrazie che stiamo vivendo.

Infine Verrocchio si scusa “per lo sfogo”, ma ribadisce “non si prendono in giro tutti quelli che in questi giorni si stanno facendo un mazzo così”.

Secondo il PD di Atri Matteo Salvini ha frantumato il clima di sobrietà che tutti stavano tenendo in questa situazione di emergenza.

“Questo clima di civile solidarietà è stato frantumato dall’inqualificabile ed ignobile sceneggiata recitata ieri in Atri dall’Onorevole Matteo Salvini, non nuovo a queste uscite di grande “coraggio civile” per non dire altro, spalleggiato, nell’occasione, purtroppo, dal Sindaco di Atri (Autorità di Protezione Civile) e dal suo fido scudiero Assessore Marcone. L’interrogativo che molti si sono posti, anche gli scriventi in verità, è che questa inutile e maldestra comparsata sia inutilmente strumentale a sviare altrove l’attenzione sulle vere responsabilità di quanto accaduto e sulla evidente inadeguatezza nell’affrontare un evento largamente e tempestivamente previsto. Questo è il tempo di tornare alla normalità e di lavorare, ciascuno con le proprie possibilità, perché Atri sia ristorata di quello che ha dovuto patire. Verrà, se ed in quanto necessario ed opportuno, il momento di approfondire il tema della gestione dell’emergenza e di chiarire, ove ve ne siano, le responsabilità ed il loro grado, politiche e tecniche, di quanto accaduto a tutti i livelli, nessuno escluso ed ivi compreso l’Ente erogatore dell’energia elettrica”.

“Siamo certi che tutte le Autorità, specie quelle superiori, daranno a tempo debito, un trasparente contributo per chiarire le varie responsabilità e per fare tesoro di questa dolorosa esperienza subita dai nostri concittadini”, conclude il Gruppo Consigliare del PD al Comune di Atri