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Teramo, riorganizzazione Provincia: per l’opposizione è illegittima e irrazionale

Teramo. “L’azione irresponsabile della Giunta Catarra rischia di ridurre la Provincia ad un cumulo di macerie”. Si fa sempre più duro lo scontro tra maggioranza e opposizione sul tema della riorganizzazione dell’ente. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente, Valter Catarra, lo scorso lunedì, i Gruppi consiliari di Pd, IdV, Sel e della lista “La Tua Provincia” tornano a denunciare “l’illegittimità e la irrazionalità” del provvedimento.

“Gli appelli al confronto nelle sedi istituzionali e alla concertazione con le Rappresentanze sindacali sono stati completamente ignorati” hanno detto oggi in conferenza stampa. “Dopo due anni di annunci traditi e di inerzie, è stato partorito un mostro che può distruggere la Provincia ben prima che una improbabile Legge costituzionale la abolisca”.

Sulla presunta illegittimità, il capogruppo Ernino D’Agostino spiega che “il nuovo Regolamento dei servizi e del personale e la nuova Dotazione organica sono considerati dalle Organizzazioni Sindacali illegittimi, tanto da indurle a chiederne la revoca e a minacciare un ricorso al Tar affinché vengano annullate. Lo stesso parere tecnico contrario, espresso dal Dirigente responsabile sulle deliberazioni , avrebbe dovuto produrre qualche riflessione da parte del presidente e della giunta. Non c’è dubbio, in particolare, che l’ampia attribuzione al Segretario Generale di poteri gestionali e sostitutivi sia in contrasto con le norme di legge”.

Secondo D’Agostino, poi, “le nuove strutture sono del tutto disomogenee: come si possono accorpare turismo e agricoltura con la gestione degli appalti?. Ancora più gravi sono gli effetti negativi derivanti dall’applicazione rigida e stupida del criterio della rotazione negli incarichi dirigenziali, che non tiene assolutamente conto della competenza professionale specifica e dall’esperienza maturata.

E, in tutto questo, i “costi aumentano. Catarra non può aggiustarsi i conti come gli pare. Se consideriamo i costi del personale assunto dalla società in house Teramo Lavoro, si passa da una spesa di 24,6 milioni nel 2010 ad una previsione di spesa di 26,8 milioni nel 2011. In sostanza, la gestione di Teramo Lavoro e le nuove assunzioni, effettuate peraltro senza chiari criteri di selezione, hanno vanificato i risparmi dei pensionamenti e stanno incrementando la spesa complessiva per il personale : altro che gestione virtuosa”. E, ancora, “nella deliberazione di Giunta sulla nuova dotazione organica si operano tutti i raffronti possibili e immaginabili, tranne l’unico che conta: quello fra la spesa attuale (agosto 2011) e quella che si determinerebbe con l’attuazione della nuova dotazione organica”. E i dati sarebbero semplici: per la struttura apicale (Segretario Generale e Dirigenti) si passa da una spesa attuale di 885.449 euro ad una previsione “a regime” di 969.426 euro. Per i dipendenti, invecem si passa da una spesa attuale di 7.106.655 euro ad una previsione “a regime” di 9.967.807 euro.

“Catarra” aggiunge inoltre D’Agostino “ci dovrà spiegare perché nel Regolamento è stato previsto un notevole aumento dei compensi ai componenti del Nucleo di Valutazione (che giudica i risultati dei Dirigenti e delle strutture amministrative dell’Ente). Bisognava forse premiare qualche amicizia eccellente?”.

E, infine, Teramo Lavoro. “Nel corso della recente audizione in Commissione di Vigilanza” spiega il capogruppo dell’opposizione “abbiamo accertato che nell’attività della società strumentale, che gestisce gran parte dei servizi dell’Ente e conta ben 110 dipendenti, vi sono irregolarità evidenti. Ad esempio, non sono mai stati trasmessi i report trimestrali previsti dai Contratti di servizio e le assunzioni di personale sono state effettuate senza che la Provincia abbia approvato il Piano delle assunzioni previsto dall’articolo 2 del Regolamento per il reclutamento del personale della società”. Non è tutto. “E’ stata negata ai Consiglieri provinciali e alla Commissione consiliare di Vigilanza, la documentazione relativa all’ispezione effettuata dal Settore Lavoro dell’Ente sulle attività della società, relativa al corretto utilizzo dei fondi del POR FSE destinati alle politiche del lavoro. Al tempo stesso, rimane senza risposta la richiesta di conoscere il quadro delle nuove assunzioni effettuate dalla società”.

D’Agostino invoca, dunque, i principi di trasparenza e tutela degli interessi dell’Ente, annunciando il ricordo alle Autorità giudiziarie competenti, nel caso in cui tali atti non saranno messi al più presto a disposizione dei richiedenti.