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Bellante, IdV all’opposizione. La replica del Pd

Bellante. Se il sindaco è del borgo antico, il suo vice deve essere della Stazione, o viceversa. Dopo le accuse di immoralità da parte dei vertici regionali dell’Italia dei Valori, oggi arriva la risposta del Pd di Bellante, dopo l’uscita dalla maggioranza dei dipietristi per la questione vicesindaco. “Invece di sostenere la pura ricerca di affermazione personale – fa sapere la segreteria locale dei Democratici – si è perseguito il più equo e corretto principio della territorialità nell’attribuzione delle cariche di giunta”.

Lo strappo nella giunta bellantese con il passaggio dei due consiglieri Idv tra i banchi dell’opposizione, arrivato a meno di due settimane dal voto che vide vincitore il candidato di centrosinistra Mario Di Pietro, si era consumato due giorni fa, con il rifiuto della maggioranza di concedere ad Ennio Chiavetta la carica di vicesindaco. Una decisione definita “amorale” dal capogruppo Idv in Regione Carlo Costantini, mentre il suo vice Cesare D’Alessandro aveva accusato il Pd bellantese di venire meno ai patti.

Nel comunicato inviato dalla segreteria locale, il Pd spiega che per un principio di “maggiore equilibrio”  la carica di vicesindaco dovrebbe spettare ad un assessore proveniente da una parte del comune differente rispetto a quella del primo cittadino. Il problema è che Chiavetta è della Stazione, così come Mario Di Pietro.

Principio, questo, che sarebbe stato fatto presente all’Idv in fase di trattative elettorali. “E’  doveroso da parte mia ricordare – conclude il Pd di Bellante nel suo comunicato – la serietà dell’allora candidato Mario Di Pietro nel non voler stringere nessun tipo di accordo con le altre due forze politiche di coalizione nel rispetto dei principi sopra enunciati”.

 

Il commento del sindaco Mario Di Pietro. NON È VERO che è stata promessa la carica di vicesindaco a nessuna forza politica prima delle elezioni, come possono confermare tutti i rappresentanti delle forze politiche che hanno partecipato alle riunioni precedenti il 15 e 16 maggio 2011. NON È VERO che sono state richieste e rifiutate delle deleghe all’IDV.  NON È VERO che “Bellante Democratica” ha voluto in lista gli esponenti della “Primavera di Bellante” per utilizzarne i voti. È VERO che la “Primavera di Bellante” ha chiesto all’ultimo momento di entrare nella coalizione perché non è riuscita a chiudere una lista. È VERO che il Sindaco ha offerto al consigliere Chiavetta di poter scegliere qualunque delega volesse. È VERO che Chiavetta ha rifiutato ogni trattativa senza la poltrona di vicesindaco.È VERO che il Sindaco ha privilegiato la necessità di rispettare l’equilibrio territoriale nel rispetto dei cittadini, come del resto Chiavetta ha sempre fatto quando per 16 anni è stato sindaco, piuttosto che le rivendicazioni partitiche.  È VERO che, se Chiavetta vuole rispettare il patto con gli elettori e anziché rivendicare poltrone, mai promesse, vuole dare il suo contributo di esperienza alla nuova amministrazione, può entrare in giunta con qualunque delega, ANCHE SUBITO! Il tempo è galantuomo, perciò aspettiamo con fiducia di vedere chi ha davvero a cuore il bene di  Bellante piuttosto che la propria visibilità personale”.