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Teramo, Di Sabatino punta i piedi: “Il sindaco faccia i nomi di chi lo ricatta”

No ad una versione edulcorata della realtà e i nomi di chi ricatta politicamente il sindaco. Nel suo messaggio al primo cittadino teramano, il gruppo Teramo Soprattutto risponde alle ultime dichiarazioni di Maurizio Brucchi che, dopo gli ultimi scricchiolii di una parte della sua maggioranza, avrebbe evocato lo spettro del commissariamento, ribadendo la propria posizione di forte critica ma di lealtà al mandato elettorale ricevuto.

“Ancora una volta”, si legge nella nota, “dimostreremo agli attuali alleati, ma SOPRATTUTTO al Sindaco che noi non rappresentiamo il cavallo di Troia di alcuno e che la prossima volta che intende rilasciare interviste pubbliche, sarebbe ora che iniziasse a fare nomi e cognomi di chi avrebbe interesse a farlo cadere, anziché sparare nel mucchio”.

A chi pensava che fosse giunto il momento di staccare la spina, dunque, Teramo Soprattutto risponde un nulla di fatto, ripercorrendo però gli ultimi mesi che hanno visto subire una serie di decisioni da parte del sindaco non sempre condivise. A partire dal “patto di prospettiva” non attuato, dal rimpasto che avrebbe dovuto prevedere due consiglieri in meno, fino alla presenza “scomoda” sugli stessi banchi di maggioranza di chi continuerebbe ad attuare un “gioco delle parti”, con un riferimento neanche troppo velato al gruppo di Futuro In, reo di aver attuato persino attacchi personali nel confronti del gruppo civico.

“Ora e non più domani”, dice ancora Teramo Soprattutto, “è giunta l’ora di amplificare la voce delle più profonde istanze della popolazione, concentrandoci sulle problematiche vere dei nostri concittadini, senza alcuno sconto nei confronti di chi in questi mesi ha simulato di qualificarsi come nostro interlocutore. Continueremo a lavorare e a sperare in una Teramo migliore, rendendoci interpreti delle discussioni che interessano i cittadini in seno alla maggioranza, nella consapevolezza che non può esistere stallo amministrativo che non implichi stallo politico e viceversa, a dispetto di chi sostiene in maniera assolutamente mistificata che il problema sia solo di carattere politico”.

Un nuovo ultimatum, dunque, come già in passato se ne sono visti. A questo punto la palla sembrerebbe tornare di nuovo alla componente gattiana. Sempre che ci sia ancora la “voglia di giocare” sulla pelle dei cittadini teramani.