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Martinsicuro, delegati Fiom: sindacati coinvolti al tavolo dell’area di crisi Vibrata-Tronto

Martinsicuro. Un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nei futuri appuntamenti dell’area di crisi Vibrata-Tronto, entrata nella sua fase organizzativa.

 

E’ questa una delle rassicurazioni fatte da Giovanni Lolli, vice-presidente della giunta regionale in occasione dell’attivo dei delegati della Fiom-Cgil che si è tenuto oggi in sala consiliare a Martinsicuro. Diversi i punti trattati nel corso del vertice, a partire poi proprio dal riconoscimento dell’area di crisi complessa Vibrata-Tronto. Nella discussione, infatti, è stata riconosciuta la valenza che il contributo dei rappresentanti dei lavoratori può essere fornito nell’ottica di uno nuovo sviluppo del tessuto industriale della Val vibrata.

 

Un contributo che, ad oggi”, sottolinea Mirco D’Ignazio, segretario provinciale della Fiom-Cgil, ” non è potuto essere davvero fattivo non essendosi ancora svolto un reale confronto con tutti gli attori economici e sociali del territorio.

L’assemblea, nel prendere atto della volontà del rappresentante istituzionale, ha sottolineato l’importanza dell’attività sindacale nel territorio ed a livello nazionale in particolare in questa fase di rinnovi contrattuali e di trattativa in materia pensionistica”.

 

Nel corso dell’assemblea di Martinsicuro, inoltre, è stata da più parti rimarcata l’importanza di un esito positivo della trattativa per il rinnovo del contratto dell’industria metalmeccanica che potrà aprire una nuova stagione per il mondo del lavoro che abbia come obiettivo il rispetto del diritto alla buona occupazione per tutti.

 

 

Tutti hanno inoltre condiviso la necessità di un’ulteriore mobilitazione volta a migliorare le proposte del Governo in materia pensionistica: se, infatti, fino ad oggi sono stati comunque raggiunti dei buoni risultati (aumento delle pensioni più basse, agevolazioni per lavoratori impiegati in lavori usuranti e precoci, ricongiunzioni gratuite), è assolutamente da respingere l’impianto dell’APE, il prestito pensionistico da richiedere per poter accedere anticipatamente alla pensione. Un meccanismo che non farebbe altro che aggiungere un’ulteriore ingiustizia ad un sistema già ingiusto quale quello della legge Fornero.

 

Referendum. In relazione al tema del referendum del prossimo 4 dicembre, infine, si è ribadita la necessità di organizzare delle iniziative specifiche per ribadire la scelta del NO ed illustrare le motivazioni che hanno spinto la FIOM e la CGIL ad esprimere chiaramente la volontà di difendere la Costituzione nata dalla resistenza antifascista dagli attacchi che questo Governo. Il referendum costituzionale, tra l’altro, sarà solo il primo di una stagione referendaria che si concluderà a primavera con i referendum sociali promossi dalla CGIL per il ripristino della reintegra in caso di licenziamento illegittimo, l’abolizione dei voucher e l’inserimento della clausola sociale sugli appalti. Referendum per i quali la CGIL ha raccolto le firme insieme alla “Carta dei diritti”, la legge di iniziativa popolare che punta ad estendere i diritti dei lavoratori scrivendo un nuovo statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha avuto un milione e duecentomila sottoscrizioni.