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Alba Adriatica, la politica e l’insofferenza dei più giovani

Alba Adriatica. Le dimissioni da capogruppo, in consiglio comunale, di Alessandro Casciotti (Alba Democratica) meritano una riflessione a margine, che esula dal singolo caso, ma che investe un po’ tutto il percorso dell’attuale amministrazione di Alba Adriatica. Alcuni passaggi letti lunedì in aula, dall’oramai ex capogruppo di maggioranza, sono emblematici di come un po’ tutta la macchina amministrativa (ma le responsabilità sono anche della politica) viaggi, in alcuni casi, a compartimenti stagni, con scelte poco partecipate, a prescindere o meno dalla loro condivisione.

Gli esempi potrebbero essere diversi. Rispetto a prima, forse, ora alcune incompatibilità, che sono anche personali, sembrano essere meno tollerate dagli attori, che nelle ultime settimane si sono anche stuzzicati, non solo nelle stanze del palazzo (come d’altro canto potrebbe essere anche normale), ma anche sulla stampa. A parte questo aspetto, elemento che comunque lascia trasparire di come il gruppo di maggioranza non presenti la necessaria omogeneità, nell’attuale amministrazione sono le nuove leve ad incontrare le maggiori difficoltà, forse perché escluse da un reale coinvolgimento. Oltre al disimpegno di Casciotti, infatti, dal gruppo di maggioranza, dallo scorso giugno, è uscito Francesco D’Ambrosio (Ps), mentre Sandra L’Innocente, per ragioni soprattutto politiche, ha deciso da tempo di prendere le distanze dal Pd, nel quale ricopriva il ruolo di vice-coordinatore locale. Forse nella gestione di tutto il gruppo alcune cose vanno riviste, soprattutto in ottica futura.