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Tortoreto, l’Arit rivuole i locali, ma l’immobile è di proprietà del Comune

Tortoreto. Abbandonare un edificio, dove insistono diversi e importanti uffici comunali, del quale catastalmente parlando si è proprietari.

 

Nell’Italia delle mille contraddizioni non può certo essere sottaciuto il caso del palazzo dell’Arit, in via Napoli a Tortoreto. Edificio che negli anni 70′ e 80′ ospitava la scuola agraria.

 

Ebbene, la storia è nota. Da alcune settimane, in virtù di un aspetto contenuto nella convenzione sottoscritta tra Comune e Regione, l’ente municipale ha 60 giorni di tempo (ora sono meno) per rilasciare i locali attualmente occupati da una serie di uffici: settore tecnico, urbanistico e ambientale, manutenzione e servizi sociali.

 

 

Sin qui nulla di strano o quasi, visto che l’attuale dirigenza dell’Arit, convenzione alla mano, ha richiesto la disponibilità di una serie di uffici per implementare la gamma dei servizi offerti alla Regione (si parla di centrale unica di committenza per il settore sanitario).

 

Esigenza che la dirigenza dell’agenzia ha rappresentato al commissario straordinario, Francesco Tarricone, che da parte propria ha in maniera altrettanto chiara sottolineato che allo stato attuale il Comune di Tortoreto non ha disposizione locali alternativi per poter assicurare il normale funzionamento della macchina amministrativa in settori molto importanti.

 

La cosa paradossale di questa vicenda, però, emerge dalla lettura delle carte presenti in Comune, frutto di una minuziosa ricostruzione fatta dall’ex assessore all’urbanistica Vito Tartarelli (giunta Monti).

 

 

Ebbene, il palazzo dove ha sede l’Arit è di proprietà del Comune di Tortoreto in virtù di vecchi accordi sottoscritti con la Regione.  E che l’Arit ha un diritto d’uso dei locali in base ad una convenzione. Successivamente, fu localizzata l’Arit (che è un’Agenzia regionale) che avrebbe dovuto assicurare servizi telematici per le aziende della Val Vibrata Questo recita l’accordo, così come si intuisce che la ragione sociale della convenzione non viene attualmente perseguito dall’Agenzia per l’informatica. Dunque prevedere un utilizzo diverso presuppone un cambio di destinazione d’uso dell’immobile, con un nuovo accordo tra il Comune di Tortoreto e la Regione Abruzzo.

 

Nel corso degli anni, poi, sono emersi degli aspetti nuovi. una nuova convenzione, quella attuale, che prevede per il Comune di Tortoreto dietro il pagamento di un canone di affitto, di utilizzare parte della struttura, così come accade da qualche anno a questa parte.

 

A dimostrazione che il concetto di proprietà è chiaro, così come dimostrano le carte, è anche il fatto che eventuali lavori di manutenzione straordinaria alla struttura spettano al Comune.

 

La diplomazia, in questi giorni, è al lavoro per cercare di evitare che l’Ente debba sloggiare dall’Arit, evitando al contempo l’apertura di un contenzioso tra che amministrazioni. Contenzioso poi che potrebbe anche portare a dei clamorosi sviluppi. E’ altrettanto vero che l’Ente è proprietario a tutti gli effetti dell’immobile.