“Le continue versioni dell’atto aziendale, che si susseguono a distanza di giorni le une dalla altre, oltre ad avere retroscena politici davvero discutibili, hanno un solo comune denominatore: ridimensionare il San Liberatore! Il sindaco di Pineto sta sostanziando con contenuti ed azioni il ruolo di centralità del presidio atriano, quale presidio di un territorio ampio che va ben oltre i confini comunali. Grazie a lui, si sta recuperando quel senso di appartenenza ad una comunità che condivide le ragioni di una parte della provincia non sempre trattata con il dovuto riguardo dalle Istituzioni provinciali e regionali, di qualsiasi colore politico. Non vanno forse in questa direzione le politiche di pianificazione strategica, considerate come panacee di tutti i problemi ? Allora perché, sorprendersi dell’azione di un sindaco che sta difendendo un presidio che, per patrimonio storico ed altissime professionalità, è l’espressione di un’eccellenza ? L’eccellenza è un valore che non è a disposizione della politica, è semplicemente un valore che si conquista sul campo. Se c’è forse qualcosa di cui sorprendersi e meravigliarsi è l’ accondiscendenza del sindaco Astolfi”.