Teramo. Nella mattinata odierna l’Assessore Pepe ed il Capogruppo Mariani hanno incontrato i vertici aziendali della ASL teramana per trovare una soluzione affinché venga scongiurata la chiusura di sette sedi di guardia medica della Provincia di Teramo.
“Stiamo lavorando con tutte le nostre energie per evitare la chiusura delle sedi di teramane. Questa mattina abbiamo incontrato i vertici dell’azienda sanitaria teramana per concertare e trovare insieme una soluzione. Siamo vicini ai Sindaci, ai cittadini ed a tutto il territorio in questa vicenda che speriamo e ci auguriamo possa concludersi con un lieto fine. Va precisato, però, che la riorganizzazione delle sedi dei Servizi di Continuità Assistenziale (Guardie mediche) delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Abruzzo, è una questione che abbiamo ereditato dal precedente Governo regionale di centrodestra.
Essa, infatti, è la conseguente e naturale derivazione del Decreto n. 61/2013 del 27 Agosto 2013, emanato dal precedente Commissario ad acta della Sanità abruzzese Gianni Chiodi.
Il citato decreto recepì l’articolo 64 comma 1, comma 2 e comma 3 dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) dei Medici di Medicina Generale (MMG) che tiene conto della funzione regionale di definire, anche sulla base delle proprie caratteristiche orogeografiche, abitative ed organizzative, il fabbisogno dei medici di Continuità Assistenziale (CA) di ciascuna singola ASL, che è determinato secondo un rapporto ottimale medici in servizio / abitanti residenti. Tale rapporto stabilito in 1 medico ogni 5000 abitanti definisce in sostanza il numero dei medici inseribili nei servizi di CA di ciascuna ASL. Inoltre, da precisare, che venne data facoltà ad ogni regione di indicare un rapporto differente, ma comunque con un limite massimo di variabilità posto al 30% (quindi massimo 1 medico ogni 3500 abitanti residenti).
Nello stesso decreto 61/2013 la Regione Abruzzo approvò le riorganizzazioni proposte dalle singole ASL abruzzesi assicurando in ambito regionale la presenza di 1 medico di CA ogni 3982 abitanti. Da evidenziare come nel citato decreto, il commissario Chiodi scrisse che le citate proposte aziendali non avrebbero penalizzato i comuni interni, ma avrebbero riportato a livelli consentiti la presenza massima di medici di CA sul territorio regionale ed aziendale favorendo la dislocazione delle sedi di CA nei comuni montani rispetto ai comuni con più alta intensità abitativa che già beneficiano di una rete più consistente di servizi sanitari.
Purtroppo, anche se la legge permetteva 1 medico ogni 3500 abitanti, il governo di centrodestra approvò un piano di riorganizzazione che avrebbe assicurato il rapporto di 1 medico ogni 3982 abitanti su tutto il territorio regionale, portando, così facendo, alla chiusura di più sedi di Guardia Medica.
Nel caso specifico del territorio teramano la Regione Abruzzo approvò il piano di riorganizzazione della asl teramana che prevedeva la chiusura di Campli, Castellalto, Cermignano, Colledara, Fano Adriano, Nereto, Torricella Sicura e Valle Castellana tutti territori dell’entroterra, mentre nel decreto si dichiarava che i territori interni non sarebbero stati penalizzati, ma anzi lo stesso avrebbe favorito la zona montana rispetto ai comuni con più abitanti.
Siamo comunque convinti che lavorando a stretto contatto con la ASL teramana, seguendo da vicino la vicenda, si possa giungere alla risoluzione del problema.”