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Castellalto, il ponte della discordia

Castellalto. Riaccendere i riflettori sull’importanza strategica del ponte di Castelnuovo. Al momento il traffico veicolare è consentito a senso alternato solo nelle ore diurne, dopo i disagi creati dal maltempo dei giorni scorsi.

Il Pd di Castellalto ha promosso questa mattina un’assemblea pubblica, che ha visto una discreta partecipazione da parte della cittadinanza, segno che la questione è davvero sentita. Presenti, poi, il sindaco Gabriele Ruggieri, il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio, il capogruppo di partito in Consiglio Provinciale Ernino D’Agostino e l’assessore Vincenzo Di Marco, candidato sindaco per il Pd alle prossime amministrative.
“La nostra non vuole essere affatto una speculazione” ha detto quest’ultimo “comprendiamo il momento difficile che sta vivendo l’intera provincia, ma si tratta di una questione annosa. Il momento è propizio per riaprire una riflessione sullo stato di questa vallata, ad oggi letteralmente isolata. Oggi è necessario riaprire un tavolo di discussione e la grande partecipazione da parte della cittadinanza è sinonimo di quanto questo rappresenti appunto un problema reale”. 

Al centro della questione, i finanziamenti per la risistemazione del vecchio ponte, ma soprattutto quelli destinati alla costruzione del nuovo ponte. Il primo, infatti, già esistente, non è idoneo al traffico veicolare dei mezzi pesanti. Per questo nel 2008 la vecchia amministrazione provinciale, guidata da Ernino D’Agostino, aveva avviato una progettazione per il nuovo ponte da realizzare a valle, in modo da collegare le aree produttive delle due sponde del Vomano. “All’epoca” spiega l’attuale capogruppo dell’opposizione “erano stati previsti 6 milioni di euro di fondi Fas. A seguito delle elezioni regionali, il programma Fas è stato modificato ed i fondi sono stati ridotti a 3milioni di euro”. Con una differenza ulteriore: quelle risorse sarebbero destinate non alla realizzazione del nuovo ponte, come previsto nella progettazione originaria, ma alla risistemazione e messa in sicurezza del vecchio. “Fermo restando” aggiunge D’Agostino “che quei soldi sono comunque insufficienti, come dicono gli stessi tecnici della Provincia, è un errore investire sulla vecchia infrastruttura. E resta il fatto che, dopo un anno e mezzo, i fondi Fas sono ancora bloccati e probabilmente saranno nuovamente rimodulati per andare a coprire il buco sanitario”.

L’atmosfera si fa sempre più calda, tra le proteste del politico Michele Petrosino, noto per le sue battaglie contro gli autovelox, che accusa il sindaco di assumere un atteggiamento alla “Ponzio Pilato” e di essersi “svegliato dopo 10 anni di letargo”, e la consigliera provinciale del Pdl Rita Ettore, che accusa i promotori dell’iniziativa di “sciacallaggio”.

“Da 20 anni si parla del nuovo ponte” ha detto “ma riproporre la questione oggi, dopo tutto quello che è successo in questi giorni, è fuori luogo. La nostra amministrazione provinciale ha solo un anno di vita, non possiamo fare miracoli, l’apporto costruttivo doveva esserci prima. Oggi abbiamo 1800 km di strade disastrate. Per me, questa è una polemica sterile che non dà valore aggiunto al territorio”.

“Questa non vuole essere un’iniziativa contro qualcuno, ma per qualcosa” replica D’Agostino. E’ una ferita aperta per questo territorio ed è necessario individuare delle soluzioni e dare delle risposte. Noi ci battiamo affinché questo ponte, quello già esistente, venga protetto. Ma il nuovo viadotto deve essere un obiettivo condiviso se vogliamo risolvere una volta per tutte questo problema”.