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Bonifica del Salinello, tra buche e mancanza di segnaletica: l’intervento

Val Vibrata. Buche, mancanza di segnaletica e una situazione di generale insicurezza del percorso.

Diverse strade della provincia teramana appaiono, in questa fase, in condizioni decisamente impresentabili.

 

Le cronache sono piene di incidente, per le verità non sembra addebitabili al manto stradale, ma il problema sicurezza resta.

Una riflessione su questo aspetto la avanza Guido Paci, vice-segretario provinciale del Psi, relativamente alla Sp 8 (Bonifica del Salinello).

 

” Le strade teramane sono oramai per la maggior parte da considerarsi da terzo mondo”, scrive, ” e che in alcune di queste, pur di evitare le enormi buche agli automobilisti è quasi obbligatorio fare pericolosissime manovre pur di evitarle. Sino a mettere a rischio la propria vita nonché quella di coloro che procedono in senso inverso.

Spesso ci si deve spostare completamente a destra oppure al centro della carreggiata se non addirittura ad invadere la altrui corsia pur di evitare danni maggiori alle proprie auto. Fermo restando, sottolinea il PSI teramano, l’impegno costante dell’assessore Scarpantonio nel trovare una soluzione a questi problemi. La Bonifica del Salinello è oramai considerata da tutti una strada pericolosa da percorrere, priva di segnaletica sia orizzontale e verticale (catarinfrangenti laterali) con erbaccia laterale alta sino a coprire i segnali di pericolo stradale, senza illuminazione e districata sino all’inverosimile da pericolosissime buche.

 

Dopo l’ennesima tragedia, il PSI teramano chiede uno sforzo maggiore all’assessore Scarpantonio nell’attivare finalmente una soluzione per riportare questa arteria stradale, importante per la Val Vibrata, nella categoria di „strada percorribile per efficienza “. Chiede il ripristino dell’asfalto, l’illuminazione dove maggiormente serva e la segnaletica sia orizzontale che verticale. Possibilmente in tempi stretti onde evitarci quel senso di colpa che ci pervade ogni qualvolta succede una tragedia e che ci fa comunque pensare o ritenere che l’attuale situazione del manto stradale, abbia comunque una percentuale di colpa”.