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Teramo, Consiglio Provinciale: temi caldi e progetti in sospeso

Teramo. Torna a riunirsi, domani in prima convocazione e venerdì in seconda, il Consiglio Provinciale in sessione ordinaria, per l’esame di un corposo ordine del giorno che vede, tra i diversi punti, numerose interrogazioni dei gruppi di minoranza. A quasi due anni dall’insediamento dell’attuale Giunta Catarra, con un deficit di bilancio dichiarato di circa due milioni di euro, le opposizioni di via Milli fanno risentire la loro voce chiedendo chiarimenti su una serie di iniziative dell’attuale amministrazione.

Si parte con l’ Interrogazione a firma dei Gruppi del Centrosinistra, riguardante “le attività e i risultati della società strumentale Teramo lavoro” per passare poi alla richiesta di chiarimenti su “il ricorso ai tirocini formativi nei diversi settori dell’Ente“.
L’esternalizzazione dei servizi, affidati ad una società “in house” (la Teramo Lavoro, appunto) e il massiccio utilizzo di stagisti, con rimborsi spese che arrivano anche a 800 euro al mese, come sottolinea l’opposizione, stride fortemente con le lamentate carenze di bilancio. E sul tema delle spese “facili” verte anche la successiva interrogazione, riguardante  “l’affidamento di prestazioni all’emittente Antenna 10 e all’Agenzia Kiara srl”.
Ma l’azione dei gruppi di centro sinistra non si limita alla richiesta di chiarimenti su quelli che ritengono, a torto o a ragione, i lati oscuri del’attuale gestione.
Dopo la comunicazione dell’assessore al Bilancio Davide Di Giacinto, circa la deliberazione della Corte Conti n. 535/2010/PRSE ed i  provvedimenti conseguenti, i gruppi di minoranza presenteranno una serie di mozioni relative ai progetti presentanti dalla precedente Giunta D’Agostino e accantonati dalla squadra guidata da Valter Catarra.
A partire dalle “infrastrutture strategiche nel territorio provinciale“, per poi passare alla “costituzione del Distretto agroalimentare di qualità della provincia di Teramo”, alla “implementazione del progetto per il recupero e la valorizzazione dei piccoli Borghi nelle aree interne e montane”, chiedendo di portare avanti progetti, in parte già sviluppati, che necessitano solo di alcune azioni amministrative per partire e che potrebbero rivitalizzare il tessuto economico provinciale.

E proprio di Distretti Agroalimentari di Qualità si è parlato questa mattina in una conferenza stampa nella sede teramana del Pd, che ha visto la partecipazione del consigliere regionale Claudio Ruffini, del capogruppo Ernino D’Agostino, del consigliere provinciale Renzo Di Sabatino e del segretario provinciale Robert Verrocchio.

“Quello dei Distretti è un argomento importante ai fini dello sviluppo del territorio” ha detto D’Agostino. E con questa mozione “vogliamo cercare di recuperare due anni di stallo” ha aggiunto Di Sabatino. “La precedente amministrazione provinciale, infatti, aveva avviato questo discorso, ripreso oggi dalla programmazione regionale. Si tratta di misure di sostegno allo sviluppo del territorio e questo è uno strumento idoneo per la creazione di un marchio di qualità”.

Nel marzo del 2009, appunto, quando la Provincia era presieduta da Ernino D’Agostino, già 21 Comuni avevano approvato lo statuto e individuato la sede a Mosciano Sant’Angelo. Poi il processo si è fermato. “La legge regionale recentemente approvata” spiega ancora Ruffini “recepisce un provvedimento nazionale del 2001. Si tratta di individuare un prodotto locale in grado di identificarsi con il territorio. A Teramo siamo pronti a partire, mancherebbero solo le risorse, ma l’assessore regionale Mauro Febbo ha comunque assicurato il suo impegno nel reperimento dei fondi”.
Domani, dunque, l’opposizione tornerà a sollecitare la ripresa dei lavori in questo senso. Ma si parlerà anche della “ipotesi di realizzazione di un impianto di termovalorizzazione nel territorio provinciale” e del “completamento della programmazione di bacino per i trasporti pubblici locali”.

Subito dopo sarà la volta della maggioranza, con due ordini del giorno relativi al “Fermo Biologico di Pesca nel mare Adriatico” e alla “Promozione della candidatura dell’area Atri – Cerrano a Sito Unesco”.

Seguiranno una serie di provvedimenti amministrativi relativi all’autorizzazione e impegno di spesa per il riacquisto delle azioni di proprietà dei soci pubblici e privati della Gran Sasso Teramano S.p.A. (necessario per l’erogazione dei fondi FAS), alla sdemanializzazione di alcune aree di proprietà provinciale, per permetterne la vendita, all’approvazione del Regolamento per la costituzione e il funzionamento della Commissione Provinciale Espropri.

Un consiglio, quindi, denso di argomenti, anche di notevole importanza. Come andrà a finire, lo sapremo solo il 25 febbraio.