A prendere una posizione chiara in questa direzione sono l’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, e l’assessore del territorio, Dino Pepe.
“La Regione ha dettato le regole per le AFT e UCCP”, si legge in una nota congiunta, ” adesso bisogna declinarle sul territorio riempiendole di contenuti.
Ovviamente per i due modelli organizzativi in cui si dovranno aggregare medici di famiglia e della continuità assistenziale (guardie mediche), bisogna che le Asl collaborino e applichino gli atti di programmazione che sono strumenti flessibili, in quanto tali, suscettibili di miglioramento e verifiche periodiche secondo la logica della applicabilità o meno. Cominciamo dalle Aft (aggregazione funzionali territoriali): rappresenteranno la impalcatura di base del livello cure primarie, nel senso che tutti i medici del territorio saranno organizzati in tali aggregazioni ( preferibilmente con un rapporto di un medico di guardia ogni 5 medici di famiglia) e ciascuna avrà un bacino di riferimento di circa 30mila abitanti e la copertura sarà assicurata dai medici di famiglia con rapporto fiduciario (assistiti a scelta) e dai medici con rapporto orario, ossia le ex guardie.
Le AFT non avranno necessariamente una sede di riferimento, le avranno invece le UCCP anche se saranno possibili sedi distaccate sul territorio proprio per le considerazioni sopra dette. E’ garantita pertanto, la copertura territoriale. La differenza principale tra aggregazioni funzionali e unità complesse, comunque, è nella composizione: le prime riguarderanno solo i medici del territorio, nelle seconde saranno coinvolti anche specialisti ambulatoriali, infermieri, ostetrici, riabilitatori e via di seguito.
Lo scopo delle UCCP, infatti, è quello di coordinare i servizi sanitari di territorio e ospedale e integrarli con i servizi socio sanitari, in modo da assicurare continuità delle cure e gestione delle cronicità. E’ privo di fondamento quindi l’allarme ingenerato sulla chiusura delle UCCP”. Rischio, dunque, che non investe nemmeno la struttura di Sant’Egidio alla Vibrata.