Si parla, ad esempio, della creazione di un dipartimento ad hoc, quello Fisico Tecnico Informatico (con tre strutture complesse) che poteva essere inserito nello staff di Direzione visto che già c’è la struttura semplice Statistica ed Epidemiologia. “Perché avere un direttore in più con sicuri costi aggiuntivi?”. E ancora: la struttura semplice Fisica sanitaria viene tolta dal Dipartimento della Diagnostica e inserita nel Dipartimento Fisico Tecnico Informatico pur non avendo alcuna attinenza con esso. La scelta di creare dipartimenti a direzione universitaria, inoltre, non determina alcun risparmio e si penalizzano le professionalità interne che in questi anni difficili hanno garantito con abnegazione i servizi ai cittadini teramani e che oggi vengono esclusi. E, infine, la riduzione di unità complesse in unità semplici, non potendo assumere nuovo personale, andranno a smembrare le altre unità rendendo impossibile l’attuazione dell’assistenza sanitaria in ogni struttura e aumenteranno i costi per l’assunzione del relativo primario.
“Allora i criteri pare siano altri” continua. “Se si considera che il direttore del Dipartimento viene scelto dal Direttore Generale sulla base di una terna di nominativi indicati dai direttori delle unità complesse, il gioco appare chiaro: si decide a tavolino il nuovo primario di un dato Dipartimento, si creano solo tre unità complesse e vien fuori automaticamente il nome del prescelto”.
I dubbi sono tanti: “la priorità di questa ASL è la scelta dei primari o è la giusta specializzazione dei 4 presidi ospedalieri? Si ridurranno le vergognose liste di attesa e la grave carenza di personale? I precari vedranno una soluzione occupazionale stabile o si applicheranno le norme di questo Governo che impone il taglio del 50%? Il direttore generale dichiara di dover rimandare la soluzione di queste questioni alla Regione Abruzzo e al Ministero, evidenziando così il limite del potere decisionale di un manager. Nella realtà, il direttore generale ha solo il potere di scegliere i primari. Voci insistenti riferiscono, infine, di un consistente tesoretto di circa 15 milioni di euro che il vecchio Direttore Generale avrebbe inserito in bilancio. La FP CGIL di Teramo chiede al Direttore se ciò corrisponde al vero e se sì, come si intende investirli”.
Un’ultima critica riguarda “l’assoluta mancanza di rispetto delle relazioni sindacali visto che, ad oggi, nessuna organizzazione sindacale è mai stata convocata. Una mancanza che ovviamente sta suscitando malumori e insofferenza fra il personale”.