Ospedale Atri, atto aziendale Asl. Centrodestra: nessun declassamento

atri_ospedaleAtri.  “Siamo fiduciosi sul futuro dell’ospedale di Atri, che esce potenziato sotto molti aspetti  da questo atto aziendale”, queste le dichiarazioni dell’assessore Marino Iommarini, che ha avuto nei giorni scorsi una serie di incontri con i vertici della Asl. L’amministratore sottolinea che” l’atto aziendale ha recepito il Piano Sanitario regionale nel quale il San Liberatore non subisce alcun declassamento e vede riconfermato il suo indirizzo di ospedale per acuti”.

Si rigettano dunque tutti  gli allarmismi e le dichiarazioni sul rischio di chiusura del San Liberatore, paventato dai partiti di opposizione che continuano ad usare termini come “soppressione” e “tagli” senza avere, evidentemente,  preso visione dell’atto aziendale. In merito all’attuazione dell’atto aziendale la maggioranza di governo cittadino ( Pdl, Pse e Indipendenti) ritiene opportuno intervenire e fare chiarezza sull’assetto che si sta delineando. Queste, in sintesi, le novità che riguardano l’ospedale atriano e che mirano ad un suo potenziamento e ad un recupero della mobilità:

– attivazione di un Ospedale di Comunità con 12 posti letto (H12) gestito dai medici di base;

– potenziamento della diagnostica pesante (Tac 16 di ultima generazione);

– attivazione all’interno dell’Ostetricia della branca “Analgesia del parto”, la cui mancanza comporta alla Asl oltre 300 parti fuori regione l’anno;

– attivazione della terapia radio- metabolica per la cura dei tumori;

– l’endocrinologia diventando una struttura complessa  si candida ad essere un punto di eccellenza regionale ed extra- regionale;

– previsto, inoltre, l’acquisto di un nuovo macchinario: il litotritore, per la terapia dei calcoli renali ed epatici senza intervento chirurgico.

In merito ai recenti trasferimenti di alcuni medici, di cui si riconosce la grande professionalità ed il contributo dato al funzionamento dell’ospedale, si tratta di scelte personali,  che ad ogni modo non comporteranno alcun depotenziamento dei servizi.

In particolare la gastroenterologia non sarà soppressa, come falsamente diffuso, ma verrà garantita da due medici specialisti e dal direttore dell’unità operativa dipartimentale. In merito alle attrezzature, di cui si è paventato il rischio di un trasferimento, è opportuno specificare che esse rimangono di proprietà della Fondazione Santa Rita, che ha sede in Atri.

Riguardo il  servizio di cardiologia (che è un’attività in rete alla quale concorrono l’ospedale, il pronto soccorso, il 118 ed i medici di famiglia), esso verrà garantito con una propria autonomia ed attrezzature, da una unità operativa semplice a valenza dipartimentale, con personale che continuerà a garantire prestazioni come nel passato.

Questa è la realtà di cui bisogna prendere atto.

Così come bisogna inquadrare l’atto aziendale nel  percorso di risanamento e riordino che riguarda tutta la sanità regionale. Il Piano di rientro in atto di fatto impedisce le assunzioni di primari, in questa ottica quelli che vengono fatti passare per declassamenti sono degli obblighi normativi dovuti alla impossibilità di assumere figure apicali (primari),che non vanno a depotenziare alcun servizio. Alla luce del quadro che si sta delineando, e della necessità di una riorganizzazione della rete ospedaliera, si ritiene di poter dare ai  nuovi vertici  della Asl la giusta fiducia, dal momento che stanno dimostrando  una capacità progettuale che è mancata alle passate gestioni. E soprattutto l’esecutivo atriano  non intende esercitarsi in un tiro al piccione che vede impegnati ex amministratori cittadini, segretari di partito e sindaci dei comuni vicini, come Luciano Monticelli, che continuano a strumentalizzare la vicenda a fini meramente propagandistici, esercitando un’azione di pura demagogia politica. “Il nostro compito in questo momento così delicato è quello di governare la trasformazione in atto, e di garantire al nostro ospedale una crescita in termini di qualità ed efficienza  – dichiara il vice-sindaco Domenico Felicione – ed intendiamo farlo con spirito realistico e costruttivo, e soprattutto con la massima trasparenza e lealtà nei confronti della collettività”.

 

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