Teramo, collegi elettorali: il Ministero dell’Interno respinge la proposta della Provincia

provincia_minoranzaTeramo. Qualcuno potrebbe dire “ve l’avevamo detto” e in questo caso ad affermarlo è il gruppo consiliare del Pd provinciale. Il Ministero dell’Interno ha infatti inoltrato alla Prefettura di Teramo, lo scorso 27 gennaio, un’osservazione nella quale si evidenziano alcune irregolarità nella proposta di ridefinizione dei collegi elettorali provinciali.

La normativa, infatti, prevede la riduzione da 24 a 19. La proposta era stata inoltrata dalla Prefettura, dietro delibera della Giunta Provinciale, ed era stata fortemente contestata dai gruppi di minoranza non solo per il metodo, ma anche per il merito.

“Era stata approvata senza alcun confronto con i consiglieri e con i sindaci” ricorda il capogruppo Ernino D’Agostino. “Ma soprattutto era evidente una forte penalizzazione delle aree interne montane, oltre ad irregolarità di carattere tecnico, relative al mancato rispetto dei criteri ministeriali, tra cui le soglie demografiche. Il problema è semplice: non è possibile che un collegio di 11mila abitanti abbia la stessa rappresentanza di uno di 20mila”.

Ed ecco, quindi, che il Ministero ha rilevato il mancato rispetto dei limiti demografici prefissati nei collegi di Montorio al Vomano (comprendente i Comuni di Colledara, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Pietracamela e Tossicia), Mosciano Sant’Angelo (Bellante e Giulianova), Roseto (dove erano previsti due collegi) e Sant’Egidio alla Vibrata (Ancarano, Controguerra, Nereto e Torano Nuovo).

“C’è solo una cosa da fare adesso” aggiunge D’Agostino: “la Giunta Catarra deve ammettere il grave errore e lo strappo istituzionale, consentendo all’intero Consiglio di definire la proposta finale da trasmettere al Ministero”. E a questo proposito, il gruppo consiliare di minoranza chiederà una seduta straordinaria del Consiglio, nella quale sarà presentata una ipotesi di ridefinizione dei collegi formulata dalla minoranza. “Non è detto che debba passare la nostra proposta” chiarisce D’Agostino “ma almeno se ne discuta. Siamo pronti al confronto, purché si resti nel rispetto delle regole”.

“La questione dei collegi elettorali è solo l’ennesima dimostrazione dei metodi arroganti e presuntuosi adottati da questa giunta provinciale” tuonano all’unisono i consiglieri di opposizione. “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” aggiunge Mauro Sacco (IdV) e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Il problema, secondo il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio è che “questa giunta non sente affatto l’esigenza di un confronto: non lo ha fatto sul tema dei rifiuti, della sanità, del sociale, dei fondi comunitari. Prendono solo decisioni nel chiuso delle loro stanze”.

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